Il cileno e il doppista colombiani ‘pizzicati’ dall’antidoping ma entrambi pronti a dimostrare la propria innocenza

Jarry sospeso: “Sono sorpreso, dimostrerò la mia innocenza”

Come un fulmine a ciel sereno. L’Itf ha annunciato di aver sospeso il cileno Nicolas Jarry, attuale numero 78 del ranking Atp, per la positività in un test effettuato durante le fasi finali della Coppa Davis a Madrid. Negli esami risultava la presenza di due sostanze proibite e la sospensione è stata ufficializzata con decorrenza dal 14 gennaio. Jarry, che nell’estate 2019 aveva trovato la gioia del primo titolo sul circuito maggiore a Bastad, ha però tenuto a precisare alcune cose in un comunicato: “Sono stato sottoposto a due esami delle urine: il primo è risultato pulito, nel secondo c’erano tracce di due sostanze proibite ma in misura estremamente bassa, un trilionesimo di grammo, impossibile da garantirmi qualche beneficio sportivo – si è difeso il cileno – Non ho mai preso alcuna sostanza proibita in carriera e sono assolutamente contrario al doping. Questa cosa ha colto di sorpresa me e i miei cari, probabilmente dipende da una contaminazione per l’uso di alcune vitamine prodotte in Brasile che il mio medico mi aveva consigliato garantendomi l’assenza di determinate sostanze. Dimostrerò all’Itf la mia innocenza”.

Farah si difende: “Colpa della carne colombiana”

Dopo poche ore è toccato al doppista Robert Farah uscire allo scoperto con un comunicato indirizzato ai propri tifosi. Il colombiano classe 1987, specialista di vertice e campione assieme a Cabal degli ultimi due slam giocati a Wimbledon e agli Us Open, non potrà essere al via a Melbourne. “Voglio raccontare a tutti una situazione che mi sta facendo vivere uno dei momenti più tristi della carriera – si legge nella nota diffusa da Farah – Non potrò giocare gli Australian Open, l’Itf mi ha comunicato di essere risultato positivo al Boldenone in un controllo effettuato a Cali il 17 ottobre. E’ una sostanza che si trova di frequente nella carne colombiana e può falsare i risultati dei test antidoping. Vogliamo dimostrare che non ho mai utilizzato sostanze contrarie al gioco pulito e all’etica. Sono tranquillo e fiducioso nei risultati del processo“, ha concluso il tennista che nel frattempo ha dovuto ovviamente cancellarsi anche dall’Atp di Adelaide.