Una pasticca di ecstasy gli è costata cara: Bradley Mousley, giovane australiano (n. 1663 ATP) è stato squalificato per un anno. Era risultato positivo a un test antidoping durante un torneo future, anche se aveva preso la sostanza stupefacente in una situazione ricreativa. Papà Craig, che è anche il suo coach, ha detto che il figlio si è reso conto della stupidaggine commessa ma che ritiene la sanzione troppo elevata. Il tribunale indipendente gli ha dato 12 mesi, mentre Tennis Australia ne aveva chiesti 24. La difesa sosteneva che Mousley non sia ben visto dall'entourage federale e che abbiano "orchestrato" il test (avvenuto nelle qualificazioni di un future) con lo scopo di "beccarlo". L'asserzione non ha avuto alcun riscontro e Mousley è stato squalificato. Potrà tornare il prossimo 29 maggio, poichè aveva accettato lo stop precauzionale quando gli era stata comunicata la positività.Era risultato positivo a un test antidoping durante un torneo future, anche se aveva preso la sostanza stupefacente in una situazione ricreativa. Papà Craig, che è anche il suo coach, ha detto che il figlio si è reso conto della stupidaggine commessa ma che ritiene la sanzione troppo elevata. Il tribunale indipendente gli ha dato 12 mesi, mentre Tennis Australia ne aveva chiesti 24. La difesa sosteneva che Mousley non sia ben visto dall'entourage federale e che abbiano "orchestrato" il test (avvenuto nelle qualificazioni di un future) con lo scopo di "beccarlo". L'asserzione non ha avuto alcun riscontro e Mousley è stato squalificato. Potrà tornare il prossimo 29 maggio, poichè aveva accettato lo stop precauzionale quando gli era stata comunicata la positività.