Doping: il test incubo di Djokovic
Novak Djokovic non ha trascorso un bel sabato alla Belgrade Arena. Non solo i suoi compagni hanno perso un doppio poi risultato decisivo (e non sono mancate le polemiche per la sua scelta di non giocare), ma ha dovuto trascorrere ben cinque ore nella sala dell'antidoping, anche durante la partita, perchè era stato selezionato per un controllo. Il medico della nazionale serba Zdeslav Milinkovic ha detto che Nole è stato costretto a rilasciare un campione per ben quattro volte. "Di solito questi test si fanno di prima mattina o dopo il match, mentre lui è stato chiamato prima di una partita che non avrebbe giocato. Si è comportato in modo impeccabile, restando per cinque ore in stanza con uno sconosciuto". Nei giorni precedenti, il serbo si era scagaliato contro i sistemi antidoping della WADA, dicendo di non fidarsi più dopo il caso Troicki. Il giorno prima, dopo il successo contro Stepanek, aveva ribadito che non si sarebbe messo in contatto con il presidente uscente WADA, il quale si era offerto di spiegargli i dettagli dell'attività antidoping. "Ne so molto di più di quel che credono" aveva detto il serbo. Il giorno dopo, lo hanno fatto penare per un controllo. Adesso Djokovic è in Sud America, accompagnato dall'amico Viktor Troicki, per giocare alcune esibizioni contro Rafael Nadal. . Non solo i suoi compagni hanno perso un doppio poi risultato decisivo (e non sono mancate le polemiche per la sua scelta di non giocare), ma ha dovuto trascorrere ben cinque ore nella sala dell'antidoping, anche durante la partita, perchè era stato selezionato per un controllo. Il medico della nazionale serba Zdeslav Milinkovic ha detto che Nole è stato costretto a rilasciare un campione per ben quattro volte. "Di solito questi test si fanno di prima mattina o dopo il match, mentre lui è stato chiamato prima di una partita che non avrebbe giocato. Si è comportato in modo impeccabile, restando per cinque ore in stanza con uno sconosciuto". Nei giorni precedenti, il serbo si era scagaliato contro i sistemi antidoping della WADA, dicendo di non fidarsi più dopo il caso Troicki. Il giorno prima, dopo il successo contro Stepanek, aveva ribadito che non si sarebbe messo in contatto con il presidente uscente WADA, il quale si era offerto di spiegargli i dettagli dell'attività antidoping. "Ne so molto di più di quel che credono" aveva detto il serbo. Il giorno dopo, lo hanno fatto penare per un controllo. Adesso Djokovic è in Sud America, accompagnato dall'amico Viktor Troicki, per giocare alcune esibizioni contro Rafael Nadal.