Il tennista croato è stato trovato positivo ad una sostanza stimolante nel corso dell’ultima edizione BMW Open di Monaco. Sospeso fino a febbraio 2014… di GIORGIO VALLERIS

di Giorgio Valleris – foto Getty Images

Nella giornata in cui Chris Horner, fresco vincitore della Vuelta a 42 anni suonati, "sparisce misteriosamente" dalla stanza d'albergo e non effettua il test anti doping, ecco un altra ombra destinata a scuotere il mondo della racchetta. Marin Cilic è stato squalificato per 9 mesi dalla Federazione internazionale per la violazione dell'articolo 2.1  del regolamento anti doping (presenza di sostanze proibite nei campioni prelevati durante i test). Marin è risultato positivo ad uno stimolante – nikethamide – al termine di un controllo effettuato in aprile durante il BMW Open di Monaco di Baviera.

La sospensione comminata dall'ITF ha "effetto reatroattivo" e partirà dal primo maggio scorso, concludendosi dunque il 1 febbraio 2014. Fino ad allora, il 24enne di Medjugorje non potrà disputare gare ufficiali. Parzialmente accolta la difesa di Marin che si basava sulla teoria secondo cui il tennista avrebbe assunto la sostanza proibita in maniera inconsapevole, a causa di alcune tavolette di zucchero acquistate per suo conto.

Il tribunale indipendente ha accolto la tesi, confermando che la sostanza proibita non è stata assunta dall'atleta al fine di incrementare in modo irregolare (articolo 10.4.1) le proprie prestazioni e ha "scontato" la pena pur confermando la violazione dell'articolo 2.1 e, di conseguenza, la sospensione di 9 mesi. A ciò si aggiunge la cancellazione dei punti e del montepremi conquistati nel corso del torneo tedesco e in quelli successivi. Dopo il BMW Open 2013, il croato aveva raggiunto la finale del Queen's mentre a Wimbledon, causa serio infortunio al ginocchio, si era fermato al secondo turno e, da allora, non aveva più messo piede in campo.

Il caso di Cilic non è l'unico finito sotto la lente d'ingrandimento dell'Itf. Anche Viktor Troicki è stato sospeso di recente per 18 mesi per essersi rifiutato di effettuare il test del sangue durante il torneo di Montecarlo.