Senza più Serena, Sharapova e Halep sono le favorite per un posto in finale. Ma attenzione a tante outsider che reclamano spazio. Daria Gavrilova supera la prova del 9 e sogna un posto in semifinale. 

ROMA – La giornata è stata scossa dal forfait di Serena Williams: dolorosa, per carità, ma paradossalmente il torneo è ancora più interessante. Sono rimaste in gara tre delle prime otto: i pronostici, ovviamente, sono tutti per Sharapova, Kvitova e Halep. Ma attenzione a Victoria Azarenka. Certo, un quarto di finale tra Christina McHale e Daria Gavrilova, entrambe provenienti dalle qualificazioni, non era esattamente previsto….Ecco le fasi salienti degli ottavi romani. Tutti rosa.


LA GAVRILOVA NON E' UN BLUFF

Sul Campo numero 1, lontano dall'occhio delle telecamere, prosegue l'avventura di Daria Gavrilova. La giovane russa, ormai australiana di passaporto e residenza, ha superato la favorita Timea Bacsinszky, dimostrando che l'exploit sulla Ivanovic non è stato un caso. La Gavrilova non esalta e ha evidenti limiti fisici (è piccolina e manca di potenza), però ha notevole cattiveria agonistica. Inoltre sa far male quando può mettere i piedi dentro al campo, sia con il dritto che con il rovescio. Queste qualità le sono servite per imporsi 6-4 7-6 contro l'ombra della splendida giocatrice vista fino a un paio di mesi fa. Per il suo gioco, forse, la terra battuta non è la giusta superficie. Per fare il punto alla Gavrilova, trottola impazzita, la Bacsinszky avrebbe avuto bisogno di maggior potenza. Non ce l'ha, allora si è dovuta ingegnare con soluzioni alternative: era possibile, ma c'era bisogno di grande regolarità. Lei non ce l'ha avuta, soprattutto nel secondo set, dove ha avuto un mucchio di chance (è stata più volte a due punti dal vincerlo), salvo poi disunirsi e perdere a zero il tie-break. La Gavrilova merita i quarti, conferma di avere stoffa e carattere, ma deve ancora migliorare. Intanto si gode il miglior risultato in carriera, centrato partendo dalle qualificazioni.


LA BOUCHARD PERDE MA E' IN RIPRESA

Ancora una sconfitta per Eugenie Bouchard. Dopo 6 batoste consecutive aveva interrotto l'emorragia, ma ha perso una partita incredibile contro Carla Suarez Navarro, durata 3 ore e piena di colpi di scena. E' stato uno splendido contrasto di stili, tra il tennis aggressivo della Bouchard e quello più tecnico della Suarez Navarro. La spagnola era nettamente favorita, ma si è capito fin dai primi scambi che sarebbe stata battaglia. La Bouchard si è aggiudicata il primo set. Poi c'è stata una lunga altalena che ha avuto ovvia conclusione nel tie-break del terzo set. Lì è successo di tutto: la spagnola è salita 6-2 con quattro matchpoint a disposizione. Li ha sciupati tutti, perdendo cinque punti consecutivi. Sul 7-6 e servizio, con il matchpoint a disposizione, la Bouchard ha combinato il patatrac: due doppi falli consecutivi che l'hanno condannata a una sconfitta particolarmente dura. Non sarà facile digerirla, ma tutto sommato può essere soddisfatta: ha giocato piuttosto bene, tenendo alla grande contro una delle migliori terraiole. Forse avrebbe meritato di vincere, ma l'aspetto mentale l'ha condannata a un passo dal traguardo.


SOLIDITA' SHARAPOVA

Buona vittoria per Maria Sharapova. La russa si conferma a suo agio sulla terra, dove ha vinto 59 degli ultimi 65 incontri. La russa ha superato Bojana Jovanovski con un doppio 6-3. E' stata una partita meno facile di quanto dica il punteggio, giacchè la serba è partita fortissimo, spingendo a volontà e piazzando i piedi ben dentro il campo, soprattutto in risposta. La tattica ha sorpreso Masha nei primi game, ma sul 3-1 Jovanovski si è rimessa in sesto e ha trovato il suo miglior tennis. Con sette game consecutivi ha messo in ghiaccio la partita, riducendo il numero di errori e mostrando più soluzioni rispetto alla Jovanovski. Masha è molto brava in difesa e lo ha dimostrato con alcuni ottimi recuperi. Per questo, Bojana ha dovuto rischiare più del lecito e ha commesso ben 25 errori a fronte di 13 colpi vincenti. Non ha mollato, ha acciuffato Masha sul 3-3 nel secondo, ma la storia era ormai scritta. La russa prosegue nella caccia al terzo titolo romano dopo quelli del 2011 e del 2012. Senza più Serena nel suo percorso, il compito sembra un po' più semplice.


HALEP IN SCIOLTEZZA, DECLINO VENUS

Sono passati 16 anni da quando Venus Williams ha vinto a Roma. Battè Hingis e Pierce. In 16 anni cambiano tante cose, lei ne ha vissute di tutti i colori, ma non è più una ragazzina. Si è visto in un match particolarmente crudele contro Simona Halep, numero 2 WTA che l'ha punita severamente con un netto 6-2 6-1, maturato in appena un'ora. Tra le due c'è un abisso in termini di condizione fisica. Venus avrebbe potuto fare match pari con il servizio, ma ha commesso la bellezza di sette dopo falli ed è stata brekkata in sei occasioni. Basta questo, oltre all'imbarazzante differenza in termini di punti (54 a 32) per spiegare il divario. A quasi 35 anni, Venus non ha ancora intenzione di ritirarsi, ma bisogna accettare i continui alti e bassi. Può trovare importanti exploit, ma anche preoccupanti passaggi a vuoto. A Roma è andata così.


LA DULGHERU ESALTA I RUMENI

Nel primo match sul Campo Pietrangeli, è uscita Ekaterina Makarova, testa di serie numero 8. La russa è stata sorpresa da Alexandra Dulgheru, cui la Fed Cup deve aver fatto bene. Si era parlato molto di lei perchè “vittima” della mancata stretta di mano di Eugenie Bouchard, ma adesso sembra brillare di luce propria. La Dulgheru ha saputo comandare gli scambi, spesso ha preso l'iniziativa e ha sfruttato i tanti errori della Makarova, soprattutto con il dritto. Ha chiuso 6-4 6-3 con un bel dritto vincente ed è impazzita di gioia, andando ad abbracciare il suo allenatore ancor prima di stringere la mano all'avversaria. Stessa reazione per alcuni fan rumeni, armati di voce e bandiere. Per la rumena è la quarta vittoria in carriera contro una top-10 dopo quelle contro Safina, Dementieva e Kvitova tra il 2010 e il 2011. I quarti al Foro Italico sono il miglior risultato della sua stagione, anche se a marzo era arrivata in finale a Kuala Lumpur, un piccolo WTA International.