Smontata la storia che raccontava di presunti allenamenti notturni, nel bosco, con dei tronchi in spalla, spunta una nuova voce su stakanov-Thiem, impegnato alle Canarie per preparare il 2017. Secondo una frase attribuita a Philipp Kohlschreiber, domenica l’austriaco sarebbe stato in campo 12 ore consecutive.Nel 2016 se n’è avuta un’ampia dimostrazione: uno dei segreti alla base del successo di Dominic Thiem è l’innata capacità di allenarsi fino allo sfinimento, in campo come in palestra. Le famose corse di notte, nei boschi e con dei tronchi in spalla, si sono rivelate delle leggende frutto dell’immaginazione del guru Sepp Resnik, ma il giovane austriaco è comunque uno dei più grandi lavoratori del Tour. Lo confermerebbe anche una dichiarazione rilasciata nei giorni scorsi da Philipp Kohlschreiber, impegnato col collega nella preparazione atletica a Tenerife, nelle Isole Canarie, già da anni base invernale degli allievi di Gunther Bresnik. Il 33enne tedesco, numero 32 del mondo, avrebbe rivelato che nella giornata di domenica Thiem è rimasto sullo stesso campo per dodici ore consecutive, giocando a rotazione con tutti gli altri tennisti presenti nella località spagnola, dallo stesso Kohlschreiber ai compagni “classici” come Dennis Novak e Riccardo Bellotti, più Jerzy Janowicz e la stellina canadese Denis Shapovalov, quest’anno aggregato al team.
 
Associata a qualsiasi altro giocatore, la frase di Kohlschreiber – che ha aggiunto di non aver mai visto nulla di simile in tutta la sua carriera – avrebbe dell’assurdo, ma visto che si parla di Thiem è lecito lasciar aperta almeno una porticina. I colleghi sono arrivati addirittura a prenderlo in giro per la sua eccessiva mania legata all’allenamento, ma i sacrifici hanno pagato, così come una programmazione che ha fatto discutere tantissimo. Nel 2016 sono quattro top-50 hanno giocato più del top ten austriaco, in campo in ben 28 appuntamenti. Scelta che gli è costata un brusco calo di rendimento da metà stagione in poi, proprio a causa di tutta la fatica accumulata in appuntamenti che un giocatore della sua classifica avrebbe potuto (dovuto?) evitare. Eppure, proprio quest’anno ha giocato una semifinale Slam ed è salito fino alla settima posizione della classifica. Segno che, forse, le sue idee non erano del tutto sbagliate, e infatti ha intenzione di ripetersi da gennaio in avanti. Nei primi tre mesi è iscritto a otto tornei: Brisbane, Sydney, Australian Open, Sofia, Rotterdam, Acapulco, Indian Wells e Miami.