La vittoria di Tsonga a Rotterdam ci porta a parlare di…attrezzatura. Le prospettive di Dolgopolov ed Harrison, il ruolo della Pliskova, le faccende di Knapp e Giorgi, l'arrivo della Laver Cup e il futuro di Roger Federer dopo l'accordo con Basilea: andrà avanti altre 3 anni? A chiudere, le vostre domande.
PRIMO BLOCCO – Si parte con l'attualità, ma poi la discussione scivola su argomenti più generali. Parlando della vittoria di Tsonga a Rotterdam e del suo recente cambio di corde, due parole sull'attrezzatura: “Cambiare racchetta è molto difficile, specie quando giochi da anni con lo stesso telaio” dice il nostro esperto Jacopo Lo Monaco. A suo dire, l'importanza delle corde scatta quando si possiede già il telaio giusto. “Tsonga? Credo sia troppo debole dal lato sinistro per pensare di vincere uno Slam”. A Buenos Aires vince Dolgopolov: secondo Jacopo potrebbe essere pericoloso per i big, ma soprattutto nel singolo match. “Che strana la decisione di Nishikori di giocare in Sud America: tecnicamente non la condivido, forse ci sono ragioni economiche”. A Memphis arriva il primo titolo ATP di Ryan Harrison. Un buon giocatore, con due colpi in grado di fare il punto. “Deve migliorare sul piano atletico”. Intanto, da quando lavora con Davide Sanguinetti, ha fatto grandi cose. Tra le donne, Karolina Pliskova si conferma la più credibile inseguitrice di Serena Williams, anche se ha pagato l'eccessiva vicinanza tra Doha e Dubai.
SECONDO BLOCCO – Commentiamo le faccende del tennis italiano: Karin Knapp si opera nuovamente al ginocchio. Una sfortuna terribile: tuttavia, guardandosi indietro, può essere contenta di aver risolto il grave problema al cuore e di essere tornata forte come prima. Certo, sarebbe meglio se il ginocchio la lasciasse in pace…Camila Giorgi si affida a una società di rappresentanza che ne curerà l'immagine. “Tutto ok, ma il problema è la gestione tecnica”. Arriva la Laver Cup, a Praga dal 22 al 24 settembre. “L'idea mi piace: credo che la prima edizione avrà successo, anche per la presenza di Federer e Nadal, ma sono preoccupato per le successive. Il problema è che in questo momento l'Europa è troppo più forte del resto del mondo”. Considerazioni sull'accordo di Roger Federer con il torneo di Basilea fino al 2019. “Non sono così sicuro che Federer giochi fino al 2019 – dice Jacopo – vorrei dare un'occhiata al contratto, magari prevede un ruolo di collaborazione con il torneo non necessariamente nei panni di giocatore". C'è poi spazio per le vostre domande:
– Perché l'Italia di Fed Cup gioca indoor quando potrebbe giocare sulla terra all'aperto?
– Perché Nishikori è andato a giocare in Sud America?
– Federer giocherà davvero fino al 2019?
– La sconfitta di Andreas Seppi a Bergamo.
– Un'opinione generale sulla Laver Cup.
– C'è da auspicare una diversificazione delle superfici?
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