INDIAN WELLS – L’ucraino trova una giornata di grazia ed è più bravo di Nadal nei momenti importanti. Si impone 7-6 al terzo e negli ottavi trova Fabio Fognini.
Per una volta, Dolgopolov stringe la mano a Nadal da vincitore
Di Riccardo Bisti – 11 marzo 2014
Il passaporto di Alexandr Dolgopolov non tradisce: c'è scritto "Ucraina". E forse non è un caso che abbia colto il più bel successo in carriera quando il suo paese è a rischio secessione, dopo la caduta del premier Yanukovich e l’invasione delle truppe russe in Crimea. Anche se ha diffuso un video di solidarietà alla sua gente, cui aveva partecipato anche Rafael Nadal, non crediamo che abbia pensato ai disordini di piazza mentre batteva lo spagnolo in un grande match, chiuso con il punteggio di 6-3 3-6 7-6. Che il tennis di “The Dog” potesse mettere in crisi Rafa, beh, si era capito quindici giorni fa a Rio de Janeiro, quando la sua gestione dei drittoni di Rafa ha ricordato addirittura quella di Novak Djokovic. Il suo rovescio bimane non va in crisi, ed anzi gli consente di aggredire. La sensazione si è acuita nel tardo pomeriggio di Indian Wells, in cui i suoi rovesci incrociati sembravano schiacciate. Uno grande spettacolo, in cui Nadal è stato spesso comparsa. Lo spagnolo soffre un po' alla schiena, ma non è sembrato menomato, nemmeno al servizio. Il fatto è che Dolgopolov (seguito in tribuna da papà Oleksandr, con il quale non si era parlato per sei mesi qualche anno fa, quando smisero di collaborare) lo ha sorpreso, accorciando il campo con una facilità impressionante. Nel primo set, dopo un avvio difficile (break e controbreak in avvio), l’ucraino ha preso il sopravvento. Nel secondo, Rafa sembrava prendere le misure e gli bastava un break per allungare la sfida.
Ma era la serata di Dolgopolov. Dodici mesi fa, Nadal si salvò per un pelo contro Ernests Gulbis, un altro ex-sovietico. Chissà se ci ha pensato durante il match. Il suo problema è che l'anno scorso giocava meglio, anche se ha difeso la prestazione. “Ho lottato l'altro giorno, ho lottato anche stavolta. Potevo farcela, ma non ho giocato bene nel tie-break decisivo. Ho giocato male il punto sull’1-0 e quello sul 4-2. Ho fatto quel che potevo, ma non è stato sufficiente. Non parlerei di crisi. Semplicemente è stata una partita giocata male. La dinamica del periodo è positiva, il mio livello di gioco è buono. Nello sport si vince e si perde”. Nel terzo, Dolgopolov è volato sul 5-2, ma al momento di servire per il match ha consegnato il controbreak a zero. Ad aggancio ultimato, pochi avrebbero scommesso su di lui. Invece nel tie-break ha continuato a tirare fiondate impressionanti, aiutato da qualche incertezza di Rafa. Oltre ai due punti citati dallo spagnolo, c’è stato un clamoroso errore sul 5-5, un dritto lungo su una risposta non irresistibile. L'ucraino è stato bravissimo a non deconcentrarsi sull'ultimo punto, quando occhio di falco ha certificato fuori il suo ace. Non ha fatto una piega, ha giocato la seconda palla e ha chiuso con un’accelerazione vincente, per la commozione del padre e la delusione di Pau Gasol, giunto a Indian Wells per sostenere l’amico Nadal, di cui aveva preso il posto come portabandiera della Spagna a Londra 2012.
La parte alta del tabellone si apre a qualsiasi soluzione. I più contenti saranno Roger Federer e Stanislas Wawrinka, possibili avversari nei quarti, ma soprattutto Andy Murray. Lo scozzese avrebbe pescato Rafa, invece lo scontro diretto è ancora rimandato (non si affrontato da due anni e mezzo). Gioisce anche il nostro Fognini, che anzichè Nadal trova Dolgopolov. Si sono affrontati un paio di settimane fa a Rio de Janeiro e vinse l’ucraino, ma Fognini era sfibrato da 15 match in 21 giorni. Non era concentrato, voleva tornare a casa. Stavolta giocheranno ad armi pari, ed anzi Fabio avrà il vantaggio di giocare tranquillo: la pressione sarà tutta sull’ucraino, chiamato a confermare il clamoroso exploit di lunedì notte.
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