Nella prima semifinale Nole batte agilmente Berdych 6-3 6-4, Andy supera con un doppio 6-4 un deludente Federer, in pessima giornata al servizio. Sarà la rivincita degli Us Open… di DANIELE ROSSI di DANIELE ROSSI

di Daniele Rossi – foto Getty Images

Non sarà più l'extraterrestre dell'anno scorso, ma il 2012 di Novak Djokovic continua ad essere di altissimo livello. Oggi ha battuto per la decima volta in undici incontri Tomas Berdych e lo ha fatto da par suo, dominando per 6-3 6-4 in un'ora e ventisei minuti di gioco.

I colpi piatti e potenti del ceco sono lo specchio ideale per le doti da ribattitore di Nole, che nelle ultime settimane ha aggiunto un ulteriore arma al suo gioco: il servizio. 75% di prime in campo con cui ha vinto l'83% di punti e in generale turni di battuta più svelti, sicuri e meno faticosi. 

Djokovic parte subito forte e toglie il servizio a zero a Berdych, impotente in risposta e in difficoltà anche in battuta. Nole domina in tutte le parti del campo e si prende un altro break di vantaggio.

Sul 5-1 il serbo accusa l'unico passaggio a vuoto della partita: si porta sul 40-30, ma commette un doppio fallo, che consente a Tomas di rientrare in partita. Il ceco accorcia le distanze e sul 5-3 avrebbe la chance di recuperare anche il secondo break di svantaggio. L'occasione però svanisce, perchè sul break point Berdych spedisce lungo un rovescio e Djokovic ne approfitta per ribaltare la situazione e chiudere il primo set per 6 giochi a 3.

Anche il secondo parziale si decide in apertura. Nel quarto gioco e sul 30-30, Berdych affonda col diritto, Djokovic si oppone e un pò fortunosamente la palla va a sfiorare la linea. Palla break che fa innervosire la testa di serie numero 4, che attacca senza criterio nel punto successivo perdendo il servizio

La partita praticamente si chiude qui, perchè il campione di Belgrado non concede più nulla in battuta, così come Berdych che vede scivolare via il match nelle mani dell'avversario. Djokovic chiude 6-3 6-4 in un'ora e ventisei minuti.

Sarà la decima finale dell'anno per "Djoker" (la quarta consecutiva dopo Toronto, Cincinnati e New York) che ha un bilancio di 4 vittorie e 5 sconfitte. Andrà in cerca del primo titolo a Shanghai, dopo la vittoria nel 2008 al Masters di fine anno. 

Berdych si ferma ancora una volta sul più bello: forse semplicemente non può fare più di così. 

 

E con Andy Murray sarà la rivincita della finale di New York, che ha visto lo scozzese vincere il suo primo Slam. Andy ha battuto Roger Federer per 6-4 6-4 in un'ora e cinquantadue minuti di gioco. 

Sconfitta meritata per Federer, assolutamente insufficiente al servizio e nel complesso in difficoltà perenne per il ritmo di gioco imposto da Murray. 

L'inizio è scoppiettante, con un break a testa e punti di qualità. Roger in battuta fatica tremendamente e sull'1-1 deve annullare una palla break. Ma il gioco che decide il set è il quinto: Federer smarrita la prima, teme la risposta sulla seconda di Murray: il risultato sono tre clamorosi doppi falli consecutivi e break per il britannico. 

Andy riesce a mantenere il vantaggio fino in fondo e chiude il primo set per 6-4 in 43 minuti di gioco.

Il secondo set si apre con un game thriller. Da 40-0, Roger si fa rimontare e nel complesso riesce ad annullare in qualche modo ben 6 palle break. Sull'ennesima parità, scende qualche goccia di pioggia. Federer invoca una pausa e la chiusura del tetto, fermando il gioco. L'arbitro e lo stesso Murray subiscono il carisma di Roger e si oppongono timidamente, facendogli notare che c'è solo qualche goccia e che si può tranquillamente giocare. Federer, sempre comunque in modo garbato e civile, insiste, ma dopo sei minuti di pausa, si ricomincia a giocare.

E il basilese si ritrova subito a dover annullare la settima palla break. Qui si gioca il punto del match, dove tra una magia e l'altra Roger chiude con un dropshot vincente, riuscendo a tenere il servizio.

Murray non accusa però il colpo e si rimette a macinare il gioco. Lo strappo arriva sul 3-2. Il numero 1 del mondo si fa rimontare ancora da 40-0 e il break arriva grazie all'ennesima risposta vincente di diritto del campione degli Us Open. 

Si prosegue fino al 5-4, quando si mette a piovere sul serio. Il gioco viene sospeso, il tetto viene chiuso e ci vogliono 35 minuti per riprendere a giocare. Andy non si distrae e Roger non si risveglia per miracolo. Murray chiude a chiude 15, approfittando di un Federer con la testa già (o ancora) negli spogliatoi.

Probabilmente, se il servizio di Federer avesse funzionato, avremmo assistito ad un'altra partita, ma il 59% di prime in campo, il 66% di punti vinti con questo colpo, ma soprattutto il 36% con la seconda, hanno condizionato il match. Più in generale, Federer è apparso un pò pigro e lento negli spostamenti, giocando con un marcia più basso rispetto al solito.

Murray è invece è stato brillante e concentrato fin dal primo punto; ha risposto alla grande, mettendo una fortissima pressione su ogni turno di battuta di Roger. Il servizio di Andy non è stato impeccabile (53% prime in campo e il 44% di punti vinti con la seconda), ma oggi è bastato, visto che ha concesso una sola palla break, contro le undici dell'elvetico.

Sarà la settima finale dell'anno per Murray, che qui a Shanghai è "bi-campione" in carica.

8-7 i precedenti in favore di Djokovic, quattro quest'anno: Nole ha vinto in Australia e Miami, mentre Andy ha prevalso a Dubai e ovviamente a New York. 

SEMIFINALI

N Djokovic (SRB) [2] b. T Berdych (CZE) [4] 6-3 6-4

A Murray (GBR) [3] b. R Federer (SUI) [1] 6-4 6-4

FINALE

N Djokovic (SRB) [2] vs A Murray (GBR) [3] h 10.30