di Fabio Colangelo – foto Ray Giubilo
Novak Djokovic sembra nato per muoversi su un campo da tennis. Il suo gioco non sarà ricordato come uno dei più spettacolari della storia, ma si tratta senza dubbio dell'atleta migliore che il nostro sport abbia mai avuto. Elastico, reattivo, resistente, forte, rapido, un perfetto concentrato di tutte queste qualità. Questo suo strapotere fisico, che gli permette di arrivare sulla palla in modo quasi sempre ottimale, lo porta a colpire in condizioni di sfruttare al massimo i suoi fondamentali da fondo.
La gamba anticipa lo spostamento
La prima immagine mostra la parte conclusiva di un diritto giocato nei pressi della linea laterale (prendendo come riferimento i piedi del giudice di linea). Il braccio destro, nonostante la palla sia già lontana, sta completando l'attraversamento della traiettoria, così che il colpo risulti profondo e pesante. Interessante il lavoro del braccio sinistro, simmetrico rispetto al destro, per contenere un'eccessiva torsione del busto. Il piede sinistro sollevato, con la punta del destro ancora a terra, ci indicano che si sta completando il trasferimento in avanti del peso del corpo.
Nella seconda foto, la gamba sinistra è ben ancorata al terreno, mentre la destra è già in movimento per compiere lo spostamento laterale che vedremo successivamente. Il finale del colpo è perfetto, con la parte esterna dell'avambraccio rivolta verso il campo avversario e parallela al terreno. Il posizionamento della pallina ci suggerisce che è stato giocato un lungolinea, traiettoria che spingerà Djokovic a muoversi come si vede nella terza e quarta istantanea.
Passo incrociato e split step
Dopo aver giocato un lungolinea, i giocatori utilizzano il passo incrociato per raggiungere più rapidamente il centro del campo. La probabilità che l'avversario risponda in diagonale è talmente alta che li spinge a cercare la soluzione migliore per difendersi da quella traiettoria. Questo spostamento, che consente generalmente di "guadagnare un passo", è la soluzione ottimale quando si effettua una giocata di questo genere.
Ecco arrivare lo split step (foto 5 e 6). L'avversario si appresta a colpire e il serbo ferma la sua corsa per osservare la direzione della palla e andarle incontro. Tramite questo "saltello", che si effettua nel momento in cui l'avversario impatta, si può raggiungere la palla molto più rapidamente rispetto a una partenza da fermo, sfruttando l'energia elastica prodotta. L'atterraggio avviene con una base molto ampia, superiore alla larghezza delle spalle, per assicurare maggiore stabilità e reattività, garantita anche dal fatto che tutto è effettuato sugli avampiedi.
Appoggio largo e stabile
Come previsto il colpo avversario è stato giocato in diagonale, verso il rovescio di Nole. Appena atterrato dallo step (foto 7), il piede sinistro fa perno e la racchetta inizia la fase di arretramento. Non essendo necessari altri passi di spostamento, comincia la preparazione del colpo.
Nell'ottava immagine il piede destro inizia a muoversi per trovare il posizionamento ottimale e il piatto corde "guarda" correttamente verso il terreno, accorgimento adottato per raggiungere più rapidamente il massimo caricamento.
Splendido lo scatto successivo (9): l'appoggio è largo e stabile e, grazie all'ottimo lavoro del busto e del braccio sinistro nel primo movimento, la testa della racchetta punta versa il fondo del campo senza che possa essere "vista" da chi si trova di fronte.
Nelle ultime tre foto (10, 11, 12) si può ammirare la perfezione del gesto tecnico. Il lavoro della mano sinistra permette alla destra di rimanere in decontrazione e portare la testa della racchetta sotto il piano della palla. Da notare poi l'impatto all'altezza delle anche, con il braccio sinistro disteso e la gamba anteriore ancora saldamente in appoggio e, per concludere, il finale con l'avambraccio sinistro rivolto verso il campo avversario, parallelo al terreno, e il gomito destro alto.