L’imminente paternità, il numero 1 ATP, il Roland Garros e il problema fisico: arriva un periodo estremamente delicato per il serbo, appena sbarcato a Madrid.
Di Gianluca Roveda – 1 maggio 2014
I medici gli hanno detto che sta bene. Per questo, Novak Djokovic rispetterà la programmazione e parteciperà ai tornei di Madrid e Roma, tappe di avvicinamento al Roland Garros, unico Slam che gli manca. In questi giorni, tuttavia, ha fatto parlare di sé per altri motivi. Qualche giorno fa ha scelto Twitter per annunciare l’imminente paternità. Normale che nell’intervista con la Gazzetta dello Sport uscita in questi giorni si sia parlato anche di questo. Il serbo ha pronunciato una frase che si presta al titolo: “Quando sarò padre, il tennis non sarà più la mia priorità numero 1”. Estrapolata dal contesto, fa sensazione. Ma non è affatto un tirare i remi in barca. “Sarà impegnativo cambiare i pannolini e magari stare sveglio anche di notte, ma mi darà una motivazione extra. E’ stato così per Federer, lo stesso Ljubicic voleva smettere poi si è ritrovato, anche Tommy Haas…”. E così il serbo è pronto a nuove sfide: tornare al numero 1 ATP e magari vincere il Roland Garros. Il primo traguardo sembra fattibile, viste le migliaia di punti da difendere per Rafael Nadal. Per Parigi…chissà. Lo scorso anno ne aveva fatto un’ossessione, giocando con poca attenzione a Madrid e Roma, perdendo rispettivamente da Dimitrov e Berdych. “Quest’anno non commetterò il solito errore”. Tuttavia, c’è questo problema fisico che si porta dietro da un mese, che gli ha impedito di rendere al top a Monte Carlo. Sembrava fosse il polso, invece si trattava di un guaio ai flessori del braccio destro, coperti da una maxi-fasciatura durante la sconfitta con Roger Federer. Il problema è risolto, ma anziché allenarsi ha trascorso una vacanza in Grecia con l’inseparabile Jelena Ristic.
UNA COPERTINA PER PARIGI
Il serbo è sbarcato a Madrid nella giornata di mercoledì. Per quanto la situazione clinica sia OK, non ha toccato racchetta dalla semifinale di Monte Carlo. Ha rispettato la prescrizione medica di riposo assoluto poer 10 giorni. I 10 giorni sono passati e adesso effettuerà una risonanza magnetica per capire le sue condizioni. Venerdì ci sarà il primo test sul campo. Il tempo c’è, nel senso che il suo esordio potrebbe essere collocato martedì o addirittura mercoledì. Tuttavia, forzare i tempi sarebbe sbagliato. Negli Stati Uniti, il suo tipo di infortunio è denominato “tricky”: se non recuperi al 100%, il problema può diventare ancora più grave e scatenare conseguenze peggiori. Juan Martin Del Potro, ad esempio, ha continuato a giocare fino a quando è stata necessaria l’operazione. “I medici mi hanno detto che non si tratta di niente di serio”. Ha detto Nole. Sarà importante capire se il problema era soltanto ai flessori o ha interessato anche il polso. In quel caso, ci vorrà massima cautela, anche per non pregiudicare la corsa al Roland Garros. Ci tiene da matti, tanto che la rivista TENNIS Magazine gli ha dedicato la copertina di un numero speciale dedicato allo Slam parigino: “Voglio così tanto questo titolo” recita lo strillo in prima pagina. Per lui sarà importante evitare l’ingordigia, anche perché tra la Caja Magica e il Foro Italico ha appena 190 punti da difendere. Numeri trascurabili, specie se paragonati al grande obiettivo parigino.
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