Djokovic supera Monfils, 6-3 6-2 3-6 6-2, al termine di una “strana” e mediocre partita. Il serbo conquista la settima finale agli Us Open…Da New York, ALESSANDRO TERZIANI

Da New York, Alessandro Terziani – foto Getty Images

 

Novak Djokovic è il primo finalista di questa edizione degli Us Open. Era piuttosto prevedibile che Gaels Monfils, nonostante non avesse ancora ceduto un set, soccombesse ancora una volta con il serbo che lo aveva battuto in tutti i 12 precedenti. Per Djokovic è la settima finale a New York dove ha vinto nel 2011 (su Nadal) e nel 2015 (Federer), perso nel 2007 (Federer), 2010 (Nadal), 2012 (Murray) e 2013 (Nadal). Il serbo è il giocatore che ha disputato il minor numero di set, 13, e giochi, 118, per raggiungere la finale di uno Slam nell’era Open. Dato ovviamente influenzato dai tre ritiri di cui si è avvantaggiato (Vesely w.o., Youzhny 4-2 rit., Tsonga 6-3 6-2 rit.).

 

Nei primi due set non c’è mai stata partita. Monfils, fin da subito, ha pensato solo a tirare più forte possibile per evitare l’inizio dello scambio. Con risultati disastrosi. In un amen Djokovic effettua un doppio break e ha la palla del 6-0. Il francese inizia a colpire palle senza peso, in modo quasi irridente, tra qualche fischio del pubblico. Il serbo si distrae. Sul 5-1 e servizio spreca altri tre set point consecutivi, commette addirittura tre doppi falli e regala il break a Monfils. Sul 5-3 Djokovic chiude il set alla quinta occasione utile.

 

Nel secondo set Djokovic non si fa distrarre e in meno di mezz’ora, con un’ altro doppio break, porta a casa il secondo set in 29 minuti. Il pubblico statunitense vuole lo spettacolo e i fischi piovono su Monfils che ha il solito atteggiamento un po’ da sfaticato.

 

Subito break per Djokovic a inizio del terzo set. Finalmente il francese ha una reazione e sul 2-1 si procura il contro break al termine di un bello scambio. La folla apprezza e inizia a incitarlo a gran voce. 3-2 Monfils, è la prima volta che è avanti nel punteggio in un set. Il francese si esalta e, in piena trance agonistica, strappa ancora il servizio al serbo, 4-2. Sul 5-2, al cambio, Djokovic si fa massaggiare la spalla sinistra. Monfils ha un primo set point ma non lo sfrutta. Sul 5-3 il francese va sotto 0-40 ma poi infila cinque punti consecutivi e dimezza lo svantaggio dei set. La partita è adesso interessante ed equilibrata con la folla eccitata per alcuni numeri di Monfils.

 

Ancora massaggi alla spalla per Djokovic. Monfils spreca subito la chance di fare il break. Nel gioco successivo è bravo ad annullare tre palle break consecutive, 1-1. Il caldo e l’afa opprimente iniziano a farsi sentire. Il catino dell’Arthur Ashe è un forno. La gran parte dei giornalisti abbandona la tribuna per ristorarsi con l’aria condizionata della sala stampa I giocatori danno segnali di stanchezza. Sul 2-1 Djokovic piazza il break ma subito Monfils lo recupera. Break e contro break non si contano più. Sembra una partita di tennis femminile. L’incontro procede senza una logica. Sul 3-2 il serbo chiede il MTO, questa volta per farsi massaggiare la spalla destra. Paradossalmente, alla ripresa, Djokovic vince tre giochi consecutivi, aiutato non poco da Monfils, e chiude questa strana partita in due ore e 33 minuti.  

 

Djokovic va in finale senza entusiasmare contro un “cavallo pazzo” come Monfils. Imbarazzante il rendimento al servizio del serbo, probabilmente condizionato dai problemi alla spalla. Solo il 64% di prime in campo che hanno fruttato solo il 68% di punti. Un solo ace a fronte di 7 doppi falli. 11 palle break concessi e 4 break subiti. In che condizioni si presenterà in finale il serbo? Prima i ritiri, adesso questa “strana” partita. Ci sentiamo di dire che, questa volta, chi vincerà tra Nishikori e Wawrinka non partirà battuto.

 

Djokovic b. Monfils 6-3 6-2 3-6 6-2

 

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