Da New York, Alessandro Terziani – foto Getty Images
C’era molta curiosità di vedere all’opera Novak Djokovic contro Tsonga per verificare lo stato di forma del serbo reduce da uno scorcio di stagione piuttosto deludente con le premature sconfitte con Querrey a Wimbledon e con Del Potro alle Olimpiadi. Djokovic era al primo serio ostacolo nel torneo dopo aver beneficiato di ben due ritiri, Vesely e Youzhny, e superato agli ottavi l’ancor tenero Edmund. Ebbene, Djokovic ha fugato tutti i dubbi giocando due set da “Djokovic”. Risposte profonde sui piedi sulle prime di Tsonga, recuperi incredibili, implacabile nei punti importanti.
Dopo il break subito sul 3-2, il francese ha una buona reazione strappando a sua volta il servizio al serbo. E’ un fuoco di paglia. Djokovic infatti allunga nuovamente e chiude il primo set dopo 35 minuti. Il secondo set è un monologo di Djokovic che con un doppio break, senza concedere chance nel proprio servizio, annette anche il secondo set. La partita finisce qui. Tsonga, che aveva chiesto il Medical Time Out al cambio sul 5-4, si ritira per un problema al ginocchio sinistro. Il terzo ritiro di un avversario di Djokovic in questo torneo. In cinque turni il serbo è stato in campo solo per complessive 6 ore e 26 minuti.
Djokovic affronterà in semifinale Gael Monfils (12-0 per il serbo i confronti diretti) che ha superato in tre set il connazionale Lucas Pouille forse inconsciamente appagato dalla grande vittoria nei quarti su Nadal. Monfils ritrova una semifinale Slam otto anni dopo (Roland Garros 2008).
Djokovic b. Tsonga 6-3 6-2 rit.
Monfils b. Pouille 6-4 6-3 6-3
Sarà Caroline Wozniacki, n.74, l’avversaria in semifinale di Angelique Kerber. La giocatrice danese ha un feeling particolare con gli Us Open dove ha già raggiunto la finale nel 2009 (sconfitta dalla Clijsters) e nel 2014 (S.Williams). L’ex numero uno mondiale (per 67 settimane tra il 2010 e il 2012) si è sbarazzata in poco più di un’ora, nel primo incontro serale sull’Arthur Ashe, di Anastasja Sevastova, n.48. La giocatrice lettone, non avvezza a disputare partite così importanti in un palcoscenico così prestigioso, ha giocato con il braccio bloccato dalla tensione. La Wozniacki si è limitata a tenere lo scambio profondo senza prendere rischi (solo 5 errori nel match per la danese) in attesa del puntuale errore dell’avversaria. L’incontro è scivolato via veloce senza che la Sevastova riuscisse ad avere una reazione. Si preannuncia una semifinale ricca di lunghi scambi tra due giocatrici speculari che fanno della fase difensiva la loro forza.
Wozniacki b. Sevastova 6-0 6-2
Kerber b. Vinci 7-5 6-0