Più ancora nel 2011, in questa stagione il dominio del serbo numero uno del mondo appare schiacciante, a tratti perfino imbarazzante… di GIORGIO VALLERIS

di Giorgio Valleris – foto Getty Images

 

Schiacciante al punto da sembrare imbarazzante per il resto della truppa… Il dominio di Novak Djokovic in questa stagione è stato netto, tanto da far quasi dimenticare agli appassionati quel suo 2011 quasi perfetto. I numeri lasciano poco spazio ad ogni interpretazione: nel 2015 Nole ha conquistato 10 titoli tra cui 3 Slam e 5 ATP World Tour Masters 1000. In pratica, agli altri restano appena le briciole. Il suo score con i Top Ten è di 21 vittorie e sole 4 sconfitte e si si eccettuano la finale di Parigi persa da un Wawrinka "sovraumano" e quella di Dubai, giocata non al Top della forma e ceduta a un Roger Federer in grande spolvero, il serbo ha sbagliato poco o nulla.

 

A 28 anni Nole sembra aver trovato la sua giusta maturazione, sia in campo che fuori. L'equilibrio familiare lo ha reso più riflessivo e la consapevolezza di essere il più forte ha fatto il resto. "Merito" anche di Rafa Nadal che è incappato nella sua peggior stagione di sempre, spalancando al serbo le porte del Grande Slam (chiuse appena in tempo da Stan a Parigi). Nel 2013 il maiorchino sembrava in grado di ipnotizzare il serbo, riuscendo ad essergli superiore mentalmente, ma appena il suo stato di forma è sceso, Nole si è ripreso quello che è suo di diritto, vale a dire lo scettro di numero uno.

 

L'unico che prova ancora a mettergli i bastoni tra le ruote è Roger Federer che cerca con ostinata cocciutaggine quel 18esimo Slam che resta comunque alla sua portata (in fondo basta uno scivolone di Nole..). Nole sconfigge Roger e il pubblico ad ogni finale e sembra essersi messo il cuore in pace. Sugli spalti il cuore degli appassionati resta diviso a metà tra Federer e Nadal. Per lui non c'è spazio, inutile provare a fare il simpaticone, anche oltre i propri limiti. "Chi se ne importa" deve aver pensato finalmente Djokovic che si "accontenta" di avvicinarsi ai due mostri sacri del tennis mondiale.

 

Se li raggiungerà o meno è presto per dirlo. Ogni volta che ci si è preoccupati per il dominio imbarazzante di un primo della classe è sempre esploso qualche altro fenomeno che lo ha fatto sudare, "regalando" agli appassionati rivalità di cui discutere, chiacchierare e innamorarsi. Non c'è nessuno all'orizzonte? No, per ora immaginare qualcuno in grado di ostacolare la scorpacciata di Slam del serbo appare un esercizio di pura fantasia… ma tant'è.

 

"Non mi sono mai sentito meglio – ha detto Nole a Pechino dove è volato per difendere il titolo del China Open -, mi sento più completo come giocatore e come uomo. Sono un padre e un marito, il 2011 è stato per me un anno incredibile, ma da allora sono accadute tante di quelle cose nella mia vita che mi hanno aiutato nel successo che sto vivendo adesso".