L’esordio di Novak Djokovic al Madrid Open non era così banale. Il serbo tornava alla Caja Magica dopo tre anni, in più era reduce dalla brutta sconfitta a Monte Carlo. Per questo c’era grande curiosità di vederlo all’opera, peraltro contro uno dei ragazzi della Next Generation, promossa con gran vigore dall’ATP. Gli è andata bene, con un 6-2 6-4 piuttosto netto rifilato a Borna Coric. Il serbo ha definito “soddisfacente” la sua prestazione, soprattutto perché non aveva mai giocato contro Coric, almeno in match ufficiali. “E’ un gran combattente, per la sua età è maturo e forte mentalmente. Abbiamo un’ottima relazione”. Ovviamente non ci ha pensato durante il match, soprattutto in un primo set dove è stato ineccepibile al servizio. Più in generale, le sensazioni sono positive ma andranno verificate contro giocatori più forti. Ad esempio, Roberto Bautista Agut. Il valenciano si è aggiudicato il derby spagnolo contro Feliciano Lopez e presenterà più di un’insidia per Nole. “Lui non usa molto le rotazioni come fanno gli spagnoli, ma fa sempre tirare un colpo in più – ha detto Djokovic – in campo è molto tranquillo e composto”. Da parte sua, lo spagnolo sa di non aver nulla da perdere e spera di ripetere la performance di otto mesi fa allo Us Open, quando gli ha portato via un set negli ottavi di finale. Djokovic aveva vinto la sua ultima partita a Madrid nel 2012, l’anno della terra blu, e dopo la sconfitta disse che non sarebbe mai più tornato sei i campi fossero rimasti quelli. Lo hanno accontentato, ma l’anno dopo si è arreso subito a Grigor Dimitrov. Assente nel 2014 e nel 2015, quest’anno ha nuovamente cambiato programmazione in vista del Roland Garros.
Si era diffusa la voce secondo cui Djokovic non fosse così apprezzato dal pubblico, forse per il ruolo di guastafeste tra l’idolo Rafa Nadal e Roger Federer, amatissimo dagli spagnoli nonostante la rivalità con il maiorchino. “Oggi non ho avvertito nessun comportamento negativo da parte del pubblico – ha precisato Nole – credo di aver ricevuto una splendida accoglienza, anche durante gli allenamenti. Se negli anni passati ho saltato qualche volta questo torneo è stato a causa degli infortuni o per ragioni di calendario, niente a che vedere con il pubblico. E’ chiaro che uno dei miei avversari principali è Rafael Nadal ed è normale che la gente faccia il tifo per lui, però ho trovato un’accoglienza fantastica”. E’ un Nole particolarmente contento e rilassato. Dopo Monte Carlo ha avuto il tempo di recuperare. “Ne avevo bisogno, dopo aver giocato a tutta birra sin da gennaio”. Anche Djokovic si è unico al coro dei complimenti per Ion Tiriac e la sua capacità di innovare, anche in aspetti che lui non ha gradito. “Terra blu in futuro? Tutto può succedere, ma a me non piaceva. Si scivolava molto ed era complicato muoversi. Non era piaciuta neanche a Nadal. Non so se la rivedremo ancora, ma credo che vada salvaguardata la storia dello sport, pur aprendosi alle novità”. Uno degli argomenti più dibattuti del periodo è la presenza o meno dei tennisti al Villaggio Olimpido di Rio de Janeiro. Essendo tra gli sportivi più popolari, avrebbero grossi problemi di privacy. Per questo Murray starà altrove, così come (pare) Roger Federer. A quanto pare, Djokovic sceglierà una strategia “ibrida”. “Per fortuna avremo una settimana prima dell’inizio del torneo. In quei giorni passerò del tempo nel villaggio olimpico. A torneo iniziato avrò bisogno del mio spazio, un po’ di privacy e di concentrazione. Per questo andrò altrove”.