Al rientro alle competizioni dopo un mese di stop, il campione serbo si sbarazza in due facili set di Fognini. Kyrgios supera agevolmente Querrey, ma ammette di essersi annoiato… di ROBERTA LAMAGNI

di Roberta Lamagni – foto Getty Images

 

Dalla finale dello Us Open, persa con Wawrinka, di Novak Djokovic si è detto e sentito di tutto. Si è discusso sulle sue ferite interiori e su quante possibilità avesse di tornare a essere quel robot invincibile della prima parte dell'anno.

La risposta, seppur non definitiva, è arrivata oggi al Masters 1000 di Shanghai, quando il campione serbo ha strapazzato senza troppa fatica il nostro Fabio Fognini. 63 63 il risultato finale, concretizzando 4 delle 5 palle break, approfittando dei 7 doppi falli dell'azzuro e dominando in risposta, con oltre il 60 % dei punti conquistati in ribattuta.

 

Dopo la cancellazione dal torneo di Pechino causa infortunio al gomito, il 3 volte campione di Shanghai non ha mostrato alcuna ruggine, estendendo così il suo record di vittorie-sconfitte nella città più popolosa della Cina a 25-3. Ora l'aspetta il vincente tra il canadese Pospisil e Grigor Dimitrov, il giocatore caldo del momento.

 

Per un giocatore che ritrova motivazione, uno pare invece averle perse. Almeno per questa prima apparizione. Opposto all'americano Sam Querrey, Nick Kyrgios non ha mostrato alcuna difficoltà in campo, superando il primo ostacolo per 64 64 in meno di un'ora.

 

Fin qui niente di speciale, se non fosse che in conferenza stampa, il bad boy australiano reduce dalla vittoria nel torneo di Tokyo, ha ammesso di essersi  annoiato campo. "Ero solo un po' annoiato, mi sentivo molto stanco oggi. La scorsa notte ho dormito poco e il giorno precedente sono andato a letto molto tardi, così la prestazione non è stata un granché". Ha poi aggiunto "E' stata dura, volevo solo finire il lavoro".  

 

L'Atp di Shanghai non è certo il torneo preferito dell'australiano: l'anno scorso gli fu comminata una multa di 1500 euro per oscenità – pare avesse apostrofato il torneo come "circo" e si fosse lamentato del lavoro dei raccattapalle. Quello di oggi però è un Kyrgios diverso, a pochi giorni dal suo terzo titolo stagionale e lanciato verso la top 10, per offuscare il ricordo di Lleyton Hewitt (2006), ultimo australiano nei primi 10. L'obiettivo è ghiotto e alla portata. Nick, ne siamo certi, non tarderà a ritrovare entusiasmo e a tornare a farci divertire.