Da quando è diventato numero 1, Novak Djokovic ha smesso di fare l'istrione. Anche durante i match, difficilmente si esalta. Ma quando Kevin Anderson si è tirato sui piedi la volèe che gli ha dato il break decisivo, abbiamo rivisto il Nole di qualche anno fa. Si è voltato verso il suo angolo e ha gridato di gioia. Giusto un attimo, poi è tornato concentrato perchè c'era ancora un game da giocare. Basta questo piccolo dettaglio per rendere l'idea di quanto temesse il sudafricano, che nei primi due set ha tenuto un rendimento da top-5. Ha vinto i primi due tie-break, peraltro con la libidine psicologica di aver annullato due setpoint nel secondo. Con l'oscurità che avanzava Nole avrebbe potuto disunirsi, soprattutto quando è parso chiaro che non avrebbe chiuso la pratica entro lunedì sera, mentre il suo prossimo avversario (Marin Cilic) era già bellamente a cena. Invece ne è uscito alla grande, dominando il terzo e vincendo il quarto. Ma era troppo tardi, e gli organizzatori hanno deciso di mantenere il match sul Campo 1, rinviandolo a martedì. Una buona notizia per il sudafricano, che ha potuto riordinare le idee e tornare in campo al top delle energie. Infatti è partito come un treno, concedendo poco o nulla al servizio e procurandosi due palle break d'oro sul 2-1. Niente da fare: Nole è rimasto a galla, poi sul 5-5 è arrivato il passaggio a vuoto di Kevin. Tutto semplice, quasi banale: 15-15, due doppi falli consecutivi e una volèe che gli è rimasta sulla racchetta. Quella che ha esaltato Nole fin quasi a farlo tornare quello di 5-6 anni fa.
"UNO DEI MATCH PIU' DIFFICILI"
L'ultimo game non è stato così banale: il serbo si è trovato sullo 0-30, ma è stato aiutato dalla fretta di Anderson. In confusione tattica, il sudafricano ha provato a strafare su un paio di seconde e ha sbagliato tutto. E così Djokovic si salva, raggiungendo i quarti per il 25esimo Slam di fila. Il record di Roger Federer (36) è ancora lontano, ma non così impossibile da raggiungere. L'ultima volta che ha perso prima dei quarti risale al Roland Garros 2009, quando si arrese a Philipp Kohlschreiber. Adesso se la vedrà con Cilic, stesso avversario affrontato dodici mesi fa nei quarti, quando rimontò uno svantaggio di due set a uno. I precedenti, tuttavia, gli sono amici: ha vinto 12 volte su 12. “Sono stato in svantaggio di due set: vincere la partita in questo modo mi regala fiducia e soddisfazione per la prossima sfida – ha detto Djokovic – a volte è frustrante, ma sono riuscito a venirne fuori. Kevin ha servito molto bene, è stato uno dei match più difficili giocati a Wimbledon, forse in tutta la carriera. Ci sono stati momenti in cui non ho avuto il giusto aiuto dalla risposta”. Dovrà registrarla in fretta, perchè Cilic picchierà duro e potrebbe avvicinarsi ai 40 ace tirati da Anderson, che con questa sconfitta raggiunge un primato poco invidiabile: è il primo giocatore dell'Era Open a raggiungere per sette volte gli ottavi di finale, senza mai andare oltre.
WIMBLEDON UOMINI – Quarti di Finale
Novak Djokovic (SRB) vs. Marin Cilic (CRO)
Stan Wawrinka (SUI) vs. Richard Gasquet (FRA)
Andy Murray (GBR) vs. Vasek Pospisil (CAN)
Roger Federer (SUI) vs. Gilles Simon (FRA)