Volto livido e poca voglia di parlare per Nole dopo la sconfitta con Tabilo, mentre annuncia che farà esami alla testa dopo l’episodio della borraccia (foto Felice Calabrò)
ROMA – «Mi sembrava che un altro giocatore fosse entrato nei miei panni. Ero semplicemente senza ritmo, senza tempo sulla palla, senza alcun equilibrio su nessun colpo. E’ un po’ preoccupante? Sì». Dopo la terribile prestazione contro Tabilo, Djokovic – che non aveva mai perso a Roma prima dei quarti di finale e che aveva racimolato cinque giochi solo una volta nelle sue ottanta partite romane, un identico 6-2 6-3 ma contro Nadal, nel 2007 – si è presentato in conferenza stampa livido in volto e con poca voglia di parlare. Ma ugualmente ha lanciato messaggi inquietanti. «L’incidente con la borraccia può aver influito sulla prestazione? Non lo so, forse sì e forse no. In campo non avevo buone sensazioni, ero completamente off. Non so se c’entra con quello che è successo venerdì, ieri avevo svolto un allenamento leggero senza problemi anche se non mi sentivo come le altre volte. Oggi invece, in una situazione di stress, è stato tutto molto difficile. Nessun dolore, ma dal punto di vista della coordinazione, del ritmo, dell’equilibrio, mi sono sentito spento, un giocatore completamente diverso rispetto alla partita di venerdì. Ripeto, ieri mi sentivo bene e non ho fatto nessun esame, ora come ora sento che avrei dovuto: adesso li farò e vediamo cosa ne viene fuori».
Djokovic – che perde altri 130 punti nel ranking, da lunedì prossimo Sinner sarà a -1090 – non ha lesinato complimenti al suo avversario («Tabilo ha dimostrato grande qualità, è davvero un giocatore con ottimi colpi e un bel gioco a tutto campo») poi è tornato sul grottesco incidente di venerdì sera. «Avrete visto tutti quel video, si vede chiaramente che è stato un episodio sfortunato, la borraccia è scivolata ed è caduta sulla mia testa. Io non stavo guardando in alto, ho sentito un colpo molto forte, mi sono fatto medicare e per un’ora ho avuto nausea. Avevo anche mal di testa ma sono riuscito a dormire bene, ieri pensavo di essere a posto. Evidentemente non era così».
Poca voglia naturalmente di parlare del suo futuro prossimo, con la sempre più vicina tripletta Roland Garros-Wimbledon-Olimpiadi a cui il numero 1 del mondo si presenterà con uno score preoccupante (12 vittorie e 5 sconfitte nell’anno, zero tornei in bacheca). «Avrò la stessa mentalità di sempre, ma devo migliorare il mio tennis per avere possibilità di vincere. Tutto qui».
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