Il serbo continuerà a usufruire del macchinario che velocizza il processo di recupero, simulando condizioni di alta montagna. In Australia si affida a una clinica di un chiropratico che è stato espulso dal suo ordine per una pratica non convenzionale. Lo scorso anno, un paziente morì mentre utilizzava la camera iperbarica.

Qualche anno fa, uno scoop del Wall Street Journal svelò al mondo che Novak Djokovic utilizzava una camera iperbarica, simulando condizioni di alta montagna, per recuperare dopo uno sforzo intenso e prolungato. Ci fu qualche polemica, che si sgonfiò piuttosto rapidamente. A distanza di anni, sembra che la camera iperbarica sia ancora indispensabile per il serbo: secondo alcune indiscrezioni, infatti, Nole pensa di utilizzarla anche durante l'Australian Open, nonostante alcuni timori su un utilizzo non sicuro delle apparecchiature. Djokovic l'ha giù utilizzata presso l'HyperMED Clinic, gestita dal controverso chiropratico Malcolm Hooper. Quando gli hanno chiesto se continuerà a farlo, ha detto di sì. “Purtroppo non ho accesso alla tecnologia della camera iperbarica ovunque io vada, ma cerco di utilizzarla quando passo. E' una buona soluzione, ne fanno uso diversi giocatori”. Secondo Djokovic, la camera iperbarica è importante per migliorare il processo di recupero dopo aver giocato nel caldo australiano. “Si crea una condizione in cui respiri al 100% ossigeno, il che garantisce una serie di benefici per il corpo, le cellule e i muscoli”.

I PROBLEMI DI HOOPER
La pratica non è espressamente vietata dai codici antidoping, ma l'anno scorso c'è stato un caso di decesso di un paziente della clinica di Malcolm Hooper. L'episodio ha generato un avviso di sicurezza per tutti quelli che ne fanno uso nello stato del Victoria. Il paziente morì proprio durante un trattamento di camera iperbarica. Secondo il medico, fu un arresto cardiaco improvviso, avvenuto per ragioni che non hanno a che fare con il trattamento. Tuttavia, la polizia continua a indagare. In particolare, lo stato del Victoria vuole accertarsi che i pazienti abbiano un condizione clinica sufficiente per subire la pressurizzazione, inoltre che ci sia un numero sufficiente di medici a disposizione, in modo da garantire un monitoraggio continuo. Va detto che la morte è avvenuta dopo che avevano ritirato a Hooper la licenza di chiropratico: era stato giudicato colpevole di cattiva condotta per aver tentato una terapia di ossigeno non provata, nei confronti di un paziente con paralisi cerebrale. Nonostante tutto, Hooper continua a operare e a fornire i suoi macchinari a una serie di sportivi, tra cui Novak Djokovic. Che non ha nessuna intenzione di rinunciarvi.