Il serbo passeggia Cilic, lo spagnolo soffre con Ferrer. Nell’altra “semi” Monfils, che domina Dimitrov, e Berdych, che approfitta del ritiro di Raonic … di FEDERICO MARIANI

di Federico Mariani – foto Getty Images

 

Giornata di quarti di finale nel Masters 1000 del Principato. Giornata che per tre quarti lascia l’amaro in bocca agli spettatori accorsi al prestigioso Country Club di Montecarlo. I primi tre incontri in programma, infatti, occupano la scena per solo due ore e mezza, mentre a regalare finalmente tennis e lotta ci pensano Nadal e Ferrer.

 

 

La giornata si apre con la sfida tra Tomas Berdych e Milos Raonic. Al ceco occorrono 31 minuti e 7 giochi per archiviare la pratica e volare verso la diciottesima semifinale a livello Masters 1000, la terza nel Principato. A facilitare non poco il compito del numero 8 del mondo arriva infatti il ritiro del canadese dopo neanche un set. Un problema al piede, come peraltro era nell’aria da alcuni giorni, blocca Raonic e spiana la strada a Berdych.

 

A contendersi un posto in finale col ceco ci sarà Gael Monfils alla sua prima apparizione tra i migliori quattro a Montecarlo. Il Gaelico conferma il suo stato di grazia strapazzando un deludente Grigor Dimitrov che raccoglie appena 4 giochi in 58 minuti di gioco mettendo a referto ben 27 errori gratuiti. Il francese domina, sbaglia pochissimo ed è letale col servizio. Il talento di Haskovo, dal canto suo, prova a fare qualcosa ma i suoi attacchi non scalfiscono neanche la difesa del parigino e gli errori fioccano. Sarà sfida apertissima con Berdych che dalla sua ha cinque vittorie in sei precedenti col francese, già due nel 2015. Questo Monfils però è un’altra cosa rispetto a quello visto sul cemento americano e la superficie estremamente lenta di Montecarlo non fa che aiutare i piani di gioco del francese.

 

Come terzo match sul campo Centrale Novak Djokovic demolisce Marin Cilic confermandosi, una volta di più, uomo da battere e primo favorito del torneo. Il numero uno del mondo incamera il primo set passando agli archivi il cinquantesimo bagel in carriera, il decimo nel 2015 (contro i 9 rifilati in tutto il 2014). Il serbo insegue il record di Federer (19 nel 2006) in questa speciale graduatoria. Nel secondo set Nole allenta un po’ la presa e si limita ad amministrare il vantaggio raccolto ad inizio parziale, chiudendo per 6-3 con un ulteriore break.

 

Il derby spagnolo tra Nadal e Ferrer, il ventinovesimo della saga, regala finalmente al pubblico una partita “vera”. A vincere, come quasi sempre, è Nadal ma il maiorchino ha bisogno di quasi tre ore di match e tre set per piegare la resistenza di un buon Ferrer. Non è ancora il Nadal versione asso pigliatutto sul rosso, ma i progressi sono evidenti. Col successo odierno (6-4 5-7 6-2 lo score) Rafa torna in un sol colpo in semifinale di un Masters 1000 (non accadeva da Roma 2014), torna a battere un top-ten dopo dieci mesi e, soprattutto, si riprende la quarta posizione del ranking, condizione vitale per l’assalto al Roland Garros. Ferru ci prova, dà tutto come sempre, riesce a vincere il secondo set rimontando due break di svantaggio, ma nel terzo è costretto a capitolare di fronte ad un buon Nadal.

 

In una sorta di finale anticipata il mancino di Manacor affronterà per la quarantatreesima volta Novak Djokovic. I due non giocano l’uno contro l’altro dalla finale del Roland Garros della passata stagione. Sarà la quarta sfida assoluta nel Principato dove Nadal ha vinto due volte, ma ha perso l’ultima finale giocata nel 2013.