Il serbo continua a faticare, ma in semifinale ci va lui. Contro Nishikori gioca un match complicato, con molto vento e un campo non all'altezza. E' vittima di un black out nel secondo set ma poi domina il terzo, sigillando un urlo da cartolina. 

Il vento, le nuvole, il campo. Tutto sembra innervosire Novak Djokovic durante il match contro Kei Nishikori. Il serbo, per la terza volta di fila in questo torneo, è costretto al terzo set. E mai come questa volta la dipartita pare dietro l'angolo. Di fronte non si ritrova né l'impalpabile Almagro né l'evanescente Bellucci, ma il ben più ostico e imperturbabile giapponese. Che sciorina timidi e divertiti pugnetti tra sorridenti bandierine del Sol Levante. E dire che l'incontro s'era messo subito bene, per Novak. Vince il primo set con agio, al cospetto di un avversario mai così falloso. Sedici errori gratuiti per il giapponese, nel primo parziale. Nole non fatica a ritrovarsi 3 a 0. Si permette di sprecare tre opportunità per il 5 a 1. E financo a concedere due palle break che possono riaprire un set già vinto. Ma non c'è vita dall'altra parte della rete. Non c'è nemmeno lo spettacolo che il pubblico si aspetterebbe. Novak chiude per 6 a 3. E ci si aspetta una rapida conclusione. Nulla di tutto questo. All'improvviso, ecco il black out. Nishikori, fino ad allora improponibile, mette in scena la sua migliore versione. Riacquista fiducia. Anche le palline colpite male spolverano l'incrocio delle righe che è un piacere. Kei piazza il break al sesto gioco e Nole non fa nulla o quasi per opporre resistenza. Tra l'apatico e lo svilito. E il 6-3 è presto restituito. Si accendono i riflettori sotto il grigio cielo di Roma. Chiude gli occhi, Nole, seduto in attesa del terzo. Chiude gli occhi per cercare la soluzione. Chiude gli occhi per ricordarsi chi è che comanda.


L'URLO DI RISCOSSA

E il vento, le nuvole e il campo sono dimenticati. Ed ecco palesarsi la voce del padrone. Le prime avvisaglie nel secondo game. Serve Kei, si ritrova sullo 0-30 ma si salva. Stessa situazione nel quarto game. E questa volta la palla break arriva. Arriva l'errore del giapponese. E arriva l'urlo, spaventoso, da dipinto, di Nole. I sogni di gloria di Nishikori sono spazzati via. Persino la sua impassibilità vien meno. Novak è oramai salito in cattedra: Lo vedi venire a rete. Lo vedi disegnare smorzate. Lo vedi esibirsi in lob perfetti. E non lascia che le briciole, piazzando un 6-1 finale che mette le cose in chiaro. Con un Boris Becker che non fa nulla per nascondere la propria soddisfazione. “Ho giocato tre partite e ho perso un set in tutte e tre. Ma l'importante è trovare sempre il modo di vincere. Non sono ancora al 100% , ma sono arrivato in semifinale e questo mi incoraggia. Lui ha giocato bene il secondo set, ha iniziato a colpire bene. Io sono stato passivo e aspettavo i suoi errori. Domani gioco con Ferrer, mi aspetta una battaglia con molti scambi" ha detto Nole a caldo, subito dopo il matchpoint. Ma in cuor suo di sicuro non si aspetta (nè si auspica) un altra sentenza al terzo set.

 

INTERNAZIONALI BNL D'ITALIA UOMINI – Quarti di Finale

Novak Djokovic (SRB) b. Kei Nishikori (GIA) 6-3 3-6 6-1