Da Roma, Alessandro Terziani – foto Getty Images
Novak Djokovic non riesce a perdere. Sembrava potesse farlo con Bellucci, poi con Nadal, stasera con Nishikori. Ma il serbo è da tempo due spanne superiore a tutti, non tanto nel gioco, quanto mentalmente. Nei momenti topici del match la sua lucidità, accompagnata spesso da una sorta di sudditanza psicologica da parte dell’avversario di turno, risulta decisiva.
Sembrava la volta buona per Kei Nishikori dopo sette sconfitte consecutive con Djokovic dalla sorprendente vittoria nella semifinale agli Us Open 2014.
Il giapponese ha infatti vinto piuttosto nettamente, grazie a un doppio break, il primo set contro il campione serbo apparso stanco e incapace di prendere le redini del gioco.
Nella seconda frazione di gioco Djokovic dava segnali di risveglio senza però riuscire a concretizzare ben 4 palle break sull’1-0 e 2 sul 4-3. Il set si decide sul 5-4 quando un diritto in rete di Nishikori regala break e set al serbo.
E’ il momento migliore di Djokovic che sullo slancio si porta subito avanti di un break nel terzo set issandosi fino al 4-1 e con due chance non finalizzate per il 5-1. Nishikori rientra prepotentemente in partita raggiungendo il 4-4. Sul 5-4 il serbo non coglie il primo match point e si va al tie-break per il tripudio dell’infreddolito pubblico del Centrale.
Il giapponese si porta sul 3-1. Sul 3-3 Nishikori commette un doppio fallo e un successivo errore. Djokovic guadagna tre match point consecutivi sul 6-3 e chiude l’incontro al terzo tentativo dopo 3 ore e 2 minuti.
E’ un Djokovic che non ha convinto pienamente ma che è uscito ancora una volta vincitore. Domani alle 17 affronterà, alla caccia del terzo titolo consecutivo, un Andy Murray riposato che non ha ancora perso un set e vorrà festeggiare il suo 29esimo compleanno con il primo successo a Roma. Il serbo avrà poco tempo per ricaricare le batterie fisiche e soprattutto mentali di questi ultimi tre giorni estremamente dispendiosi.
Djokovic parte sicuramente favorito ma non sarebbe una sorpresa clamorosa se domani si dovesse interrompere il duopolio romano Nadal-Djokovic (11 titoli in due) che dura ormai dal lontano 2005.
Djokovic b. Nishikori 2-6 6-4 7-6(5)