Nel 2024 Djokovic ha scelto in maniera oculata dove e quando giocare, ma l’idea per il prossimo anno è di giocare di più e provare a essere competitivo nei tornei dello Slam

Foto di Ray Giubilo

Sarà una off-season importante per Novak Djokovic, che dopo aver scelto il nuovo coach nella figura di Andy Murray punta forte verso il 2025. Un giocatore con i suoi risultati e con la sua carriera non può infatti “accontentarsi” di una medaglia d’Oro alle Olimpiadi – che pure era il principale obiettivo del 2024 – con i tornei dello Slam che diventano inevitabilmente la sfida più importante. Il forfait alle ATP Finals nonostante la qualificazione acquisita spiega meglio di ogni altro discorso la nuova dimensione che ha assunto la carriera del serbo, che non ha più interesse a guardare la classifica ma solo nel giocare – e vincere – i tornei più importanti.

Come già riportato nell’intervista a “La Gazzetta dello Sport” nei giorni scorsi, nei piani di Djokovic per il prossimo anno c’è sicuramente l’intenzione di giocare un maggior numero di tornei. Nel 2024 ha disputato 12 tornei, conteggiando anche United Cup e la fase a gironi della Coppa Davis, terminando la sua stagione con il Masters 1000 di Shanghai dove si è arreso solo in finale a Jannik Sinner. Per il prossimo anno Nole ha già confermato che giocherà nella prima settimana dell’anno, con l’intenzione di prepararsi al meglio in vista degli Australian Open dove vorrà riprendere il discorso interrotto lo scorso anno con la vittoria dell’altoatesino. In questa annata ha saltato anche i Masters 1000 di Miami, Madrid, Cincinnati e del Canada, ma la sensazione è che alcuni di questi tornei potrebbero tornare nel suo calendario in vista del prossimo anno, proprio per mettere un maggior numero di partite nelle gambe.

A febbraio inoltre la Serbia sarà impegnata nel primo turno di qualificazione per la Coppa Davis 2025 dove affronterà la Danimarca, e conoscendo l’attaccamento di Djokovic alla sua nazionale non è escluso che lo si possa vedere in campo anche in quella occasione. Insomma la sfida a Jannik Sinner, Carlos Alcaraz e Alexander Zverev è lanciata, e chissà che il verdetto non possa essere diverso rispetto a quanto si è visto in questo 2024.