Tutto facile per il serbo contro un Lu mai in partita ma Djokovic conferma di attraversare un ottimo momento…

di Fabio Bagatella – foto Getty Images

 

Termina nei quarti di finale la bella favola del cinese di Taipei Yen-Hsun Lu (82). Troppo solido, determinato e decisamente “in palla” la testa di serie numero 3 del seeding, Novak Djokovic. Per l’asiatico solo sette games in un’ora e mezza abbondante. Per Nole la conferma di un momento positivo e il ritorno in semifinale sull’erba di Wimbledon tre anni dopo il ritiro nel 2007 contro Rafael Nadal. 

 

Primo set senza storia con Nole che fa le prove generali di break nel quinto gioco per poi strappare il servizio all’avversario nel settimo. In 31 minuti è già 6-3 con il serbo che alla battuta comanda a piacimento: tre soli punti persi tra cui un doppio fallo. Troppo sulla difensiva, molto in difficoltà sulla diagonale dritto-dritto e non supportato dalla “prima”dritto-dritto, Lu sembra avere poche armi per impensierire la solida fisicità del serbo.

 

La maggior aggressività e profondità che l’asiatico sfodera ad inizio secondo set fa salire il livello di gioco del match ma non ne modifica il trend. Gli errori di Lu, in particolar modo col dritto, aumentano mentre “Djoker”, operato il break sul 2-2, vola via tranquillo per il 6-2 finale. Il serbo si concede anche una meravigliosa demi-volée di rovescio in allungo che riceve gli scroscianti applausi del folto pubblico londinese.

 

Nel terzo parziale la “musica” non cambia. Lu, già abbastanza sfiduciato e forse anche un po’ stanco per la maratona contro Roddick, cede il servizio in apertura subendo un fantastico passante di rovescio: la partita termina sostanzialmente qui. All’asiatico non riesce quasi più nulla, il serbo gioca invece sul velluto e chiude facilmente 6-2. Molto netto il divario tra i due giocatori oggi.

 

A un Nole preciso e concentrato sin dall’inizio si è contrapposto un Lu pressoché impotente: il serbo non ha concesso una sola palla break in tutto l’incontro ricorrendo ai vantaggi in sole due occasioni. L’asiatico può comunque ritenersi soddisfatto per il suo Wimbledon 2010: il suo best ranking di sempre, la 55a posizione toccata ad aprile 2009, sarà decisamente migliorato.

 

Chi la spunterà tra Federer e Berdych non avrà di sicuro vita facile con questo “Djoker”….

 


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