Il serbo centra l’accoppiata Pechino-Shanghai, mettendo una seria ipoteca al numero 1 a fine stagione. Superato Murray in un’epica finale: cinque matchpoint annullati.
La gioia di Djokovic: per lui è il 13esimo titolo Masters 1000
 
Di Riccardo Bisti – 14 ottobre 2012

 
La più bella finale Masters 1000 del 2012. Novak Djokovic ed Andy Murray hanno impiegato un po' per oliare la loro rivalità, ma adesso è ufficiale: quando si affrontano il serbo e lo scozzese, abbiamo la (quasi) certezza che sarà una bella partita. La prima dozzina di scontri diretti non era stata memorabile, ma si sono rifatti con le tre supersfide del 2012: la semifinale dell’Australian Open (7-5 al quinto per Djokovic), la finale dello Us Open (6-2 al quinto per Murray) e questo splendido match a Shanghai, in cui Djokovic ha annullato cinque matchpoint prima di imporsi con il punteggio di 5-7 7-6 6-3 in tre ore e ventuno minuti. Un tennis moderno, meno “poetico” di quello di Roger Federer, ma ugualmente interessante. Per Novak Djokovic è il tredicesimo titolo Masters 1000 in carriera. E’ ancora lontano dal primato assoluto di Federer e Nadal (appaiati a quota 21), ma è il maggior indicato a diventare il primo tennista a vincere tutti I nove Masters 1000, ancor più di Roger e Rafa. Gli mancano soltanto Monte Carlo e Cincinnati, dove peraltro ha già giocato ben sei finali (due a Monte Carlo, quattro in Ohio). Farà tutto il possibile per vincerli. Murray tornerà a casa con l’amaro in bocca, furioso per aver servito per il match ed essere stato in cinque occasioni a un punto dalla vittoria. E’ apparso più forte nel primo set, dove nonostante sette (!) break dava sempre l’impressione di essere in controllo. Ha chiuso 7-5 un set che ha ricordato il primo della semifinale contro Roger Federer, in cui ha amministrato con una certa indulgenza una superiorità che appariva netta. Ma la qualità non è mai venuta meno. Murray ha giocato uno splendido ultimo punto. Djokovic, frustrato, ha scaraventato la racchetta sul cemento cinese.
 
Il secondo set ha seguito la regola del servizio nei primi sei giochi. Il primo a rompere gli indugi è stato ancora una volta Murray, che è andato a servire per il match (e per il terzo titolo di fila a Shanghai) sul 5-4. Sul 30-0 si è trovato a due punti dalla vittoria, quando Djokovic ha trovato la forza per far girare la partita. In quel momento si sono giocati due scambi pazzeschi, con Djokovic capace di afferrare il 30-30 con un super-punto condito da un colpo sotto le gambe e una smorzata vincente. Il serbo ha fatto esplodere il pubblico cinese, portandolo dalla sua parte e accendendosi come una lampadina improvvisamente ricaricata. Ha annullato il primo matchpoint ed ha acciuffato il 5-5. Stavolta era Murray a fracassare la racchetta (alla Head saranno stati contenti per la pubblicità gratuita…), ma teneva duro fino al tie-break dove si portava 6-4. Djokovic ha cancellato il secondo matchpoint con un bel dritto vincente e ne ha cancellati altri tre in un tie-break thriller prima di firmare il 13-11 con un altro winner. Nel terzo erano entrambi stanchi, ma la spia della riserva si è accesa prima nel cruscotto dello scozzese. Il suo tennis era sempre più rischioso, meno ragionato…disperato. Non aveva più la forza di scambiare, cercava la soluzione vincente nei primi 2-3 colpi, senza aspettare la palla buona. Il break decisivo arrivava nel settimo game. Murray annullava due matchpoint sul 3-5, ma poi cadeva letteralmente in ginocchio prima di commettere un errore di rovescio che ha consegnato a Nole il quinto titolo stagionale dopo Australian Open, Miami, Toronto e Pechino.

Con questa vittoria, Djokovic è quasi certo di chiudere l'anno al numero 1 ATP. Il suo vantaggio su Roger Federer salirà a 2.155 punti. Significa che lo svizzero è già certo di non farcela se dovesse rinunciare al Masters 1000 di Parigi Bercy (potrebbe intascare solo 1.500 punti dal Masters e 500 da Basilea). Ma se anche dovesse andarci e vincere gli ultimi tre tornei stagionali (come gli è riuscito l'anno scorso), intascherebbe 3.000 punti e dovrebbe sperare che Djokovic ne faccia meno di 845. Difficile, anche perchè è improbabile che questo Nole non superi almeno il Round Robin alle ATP World Tour Finals.