Di Fabrizio Salvi – Foto Getty Images

Non era partito bene in questo torneo Djokovic, non aveva convinto ed era sembrato addirittura battibile. Come spesso accade, Nole ha ingranato la marcia col passare dei giorni e migliorato il suo tennis strada facendo. Quest’oggi ha raggiunto l’apice, ancora una volta, e ha messo il suo nome sul trentesimo Master 1000 in carriera.

Nole praticamente perfetto nel primo set che ha lasciato poche possibilità di sviluppare il proprio gioco a Nishikori. Il servizio, quello che è stato il colpo dolente per tutto il torneo, ha viaggiato su medie da urlo, con il 94% di prime in campo. Di contro il giapponese ha servito male e debolmente, soffrendo in ogni turno di battuta la risposta di Nole che, puntualmente, gli ritornava sui piedi.

Il break è arrivato a metà del primo set, nel sesto game, e ha lasciato uno strascino nel morale di Nishikori che da li in avanti commetterà anche qualche errore evitabile, dando anche una generale sensazione di scarsa mobilità e un body language piuttosto negativo.

Nell’ultimo punto del set, lo schiaffo al volo di diritto – non definitivo – lo espone a un velenoso pallonetto difensivo di Nole che, infatti, si prende il set per 6 a 3.

Da complicata la finale si trasforma in impresa quando Nole porta via il servizio a Nishikori nel terzo game del secondo parziale. Poi è successo quello che nessuno si aspettava: Djokovic, fino a li perfetto al servizio, perde slancio e regala tre palle break, facendosi infilare da un lungolinea giocato su un’improbabile discesa a rete.

Nel momento più importante, il giapponese si scioglie e concede il break nuovamente, questa volta decisivo perché manda il serbo avanti per 6 a 5.

Nole chiude sul suo turno di servizio e vince il titolo per la quarta volta in carriera.

Djokovic b. Nishikori 6-3 7-5