Il Principato avrà la tanto attesa finale anticipata. Djokovic lascia le briciole anche a Cilic, 'Rafa' soffre più del dovuto ma batte Ferrer, prenotando una sfida durissima. Nella parte bassa semifinale Berdych-Monfils.2 ore e 34 minuti per i primi tre quarti di finale messi insieme, 2 ore e 44 per l’ultimo fra Rafael Nadal e David Ferrer. Ci hanno pensato i due spagnoli a dare un po’ di colore a una giornata monegasca grigia di emozioni, regalando al pubblico un match d’intensità altissima. Non è stato il più spettacolare, viste le difficoltà a corrente alterna di entrambi, ma Nadal ha fatto un altro piccolo passo avanti, sino a spuntarla 6-4 5-7 6-2 e tornare a battere un top ten a quasi dodici mesi dall'ultima volta (Roland Garros 2014). I problemi sono stati i soliti, tennis poco offensivo e difficoltà nel chiudere, ma sono serviti a mostrare qualcosa di importante: le gambe vanno meno di un tempo e la palla rimbalza sempre più corta, ma quando c’è da lottare Rafael Nadal non è comunque inferiore a nessuno. Sembra una banalità, ma con il Djokovic dittatore degli ultimi mesi è sempre un bene ricordarlo. Per questo, i suoi tifosi hanno accolto col sorriso la vittoria di oggi, nonostante le tante (troppe?) difficoltà per battere un Ferrer per lunghi tratti insufficiente. Sotto gli occhi del Principe Alberto è stato il veterano di Javea a fare il match, ma un diritto lontano dalla forma migliore lo stava condannando a una sconfitta severa da digerire, specialmente alla luce del suo grande avvio di stagione. Invece, nemmeno un vantaggio di 6-4 3-0 con due break, che un tempo sarebbe significato doccia per l’avversario in una ventina di minuti, è bastato a Nadal per archiviare la contesa. Gli è mancato il morso letale, Ferrer ha alzato il livello ed è rientrato nel match, sino a trascinarlo al terzo con un parziale di sei giochi a due in cui è emersa tutta la scarsa fiducia del maiorchino, obbligato al ruolo di tergicristallo da un rivale via via più aggressivo. Invece che cercare qualche soluzione, come avvenuto nella fase calda del primo set, si è limitato ad attendere i sempre più rari errori del rivale, più incisivo da ogni angolo del campo. Poi le tante energie lasciate sulla terra del Country Club hanno chiesto il conto a Ferrer nella seconda metà del terzo set, quando dall’iniziale 1-3 è arrivato alla palla del 3-3, prima di alzare bandiera bianca, di fronte a un rivale nuovamente incisivo nel momento in cui non era più ammesso sbagliare. Teoricamente, più tempo passa in campo più ne ha per trovare la forma migliore, ma se vorrà giocarsela anche con Djokovic gli servirà ben altro tennis.
CARRO ARMATO DJOKOVIC CONTINUA LA MARCIA
Un bagel ieri ad Haider-Maurer, un bagel oggi a Marin Cilic, per un totale di ben dieci dall’inizio della stagione, a certificare un dominio incredibile. Dopo la parentesi del 2014 targata Stanislas Wawrinka, Novak Djokovic è deciso più che mai a prendersi di nuovo il titolo a quattro passi da casa. E visto il tennis mostrato sin qui, viene difficile non pensarlo domenica pomeriggio col trofeo in mano sul Centrale. Se n’è accorto a proprie spese anche Marin Cilic, rispedito a casa con un 6-0 6-3 che sa di umiliazione, al termine di un match a senso unico, di quelli in cui ‘Nole’ prende tutto e sembra non poter sbagliare una palla per ore. Cilic arrivava con buone ambizioni dopo le bella vittoria di ieri contro Tsonga, il campione serbo gli ha annullato il servizio con una facilità disarmante, prendendosi il primo set in 23 minuti e chiudendolo in un angolo fino al 6-0 2-0. Poi ha leggermente allentato la presa offrendogli un po’ di spazio in più, si è complicato la vita sul 4-3, finendo a dover fronteggiare una palla del 4-4 cancellata con il solito pressing, quindi ha deciso che il match doveva finire lì. Nuovo break sul 5-3 e tanti saluti pure a Cilic, l’ennesimo che lascia il campo con le ossa rotte al cospetto del più forte. Ormai non è più una novità, ma la capacità del numero uno del mondo di passare sopra agli avversari come un carro armato riesce a sorprendere ogni volta di più. Vedremo come si comporterà domani contro Nadal, per capire quante sono le sue reali chance di prendersi il primo Roland Garros. Tuttavia, al meglio dei cinque set il discorso cambia parecchio. Due su tre, invece, sulla terra Novak ha avuto la meglio in quattro degli ultimi sei confronti, compresa la finale del 2013 nel Principato, e arriverà con parecchia benzina in più nelle gambe. L’impressione è che, per una volta, sarà lo spagnolo il più preoccupato dei due.
MONFILS E LA VITTORIA ‘DIMENTICATA’
Domenica, il vincitore della finale anticipata di domani troverà uno fra Gael Monfils e il ceco Tomas Berdych, agevolato dal ritiro di Milos Raonic per un problema al piede destro sul 5-2 del primo set. Il gigante canadese aveva già accusato qualche fastidio nel corso dei tre set di giovedì contro Robredo, riuscendo comunque a spuntarla, e oggi ha deciso di provarci lo stesso, ma è stato presto costretto ad arrendersi. Tutto facile anche per Monfils, contro un Dimitrov troppo difensivo per pensare di farci partita pari. Aver visto il suo nuovo cavallino piallato dal vecchio allievo, magari, servirà a indurre finalmente coach Rasheed a cambiare i suoi piani. Anche oggi il bulgaro si è piazzato ben lontano dalla linea di fondo, diventando schiavo del tennis di Monfils, sin qui veramente in palla nella settimana monegasca. La conferma, per ritrovarlo in finale in un Masters 1000 a cinque anni dall’ultima volta (Parigi-Bercy 2010), è attesa domani contro Berdych, che l’ha battuto cinque volte in sei precedenti, compreso l’ultimo a Miami quando il francese s’infortunò durante uno dei suoi incredibili recuperi in spaccata. Grazie all’agopuntura ‘Lamonf’ ha recuperato (e bene) a tempo di record, e ora è pronto per provarci di nuovo. Per farlo dovrà provare a ripetere il match del Roland Garros 2013, quando in un primo turno stellare la spuntò 7-5 al quinto dopo oltre quattro ore di lotta, anche se in conferenza stampa ha ammesso di ricordare ben poco di quell’incontro. “Tomas mi dà parecchio fastidio, a partire dal servizio. Fatico a rispondere, e non trovo altre armi. Mentre lui legge il mio servizio alla perfezione. Non ricordo bene come andò in quel match del Roland Garros, è l’unico di cui non riesco a trovare immagini (su YouTube ce n’è appena una breve sintesi, ndr)”. Chissà che in serata non decida di fare un colpo di telefono a Bois De Boulogne.
MASTERS 1000 MONTE CARLO – Quarti di finale
Novak Djokovic (SRB) b. Marin Cilic (CRO) 6-0 6-3
Rafael Nadal (ESP) b. David Ferrer (ESP) 6-4 5-7 6-2
Tomas Berdych (CZE) b. Milos Raonic (CAN) 5-3 ritiro
Gael Monfils (FRA) b. Grigor Dimitrov (BUL) 6-1 6-3
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