da Monte-Carlo, Andrea Merlo – foto Getty Images
C'era chi parlava di una finale scontata, un match dall'esito scritto e senza possibilità di sorprese nè di spettacolo. Troppo ampio il divario tra Djokovic e Berdych, sostenevano gli esperti, enorme il gap negli scontri diretti – 18 a 2 per il serbo – senza contare che il ceco ha spesso dimostrato di non saper reggere troppo bene la pressione dei match che contano. Invece il bel Tomas in finale a Monte Carlo ha lottato, stupito, sprecato molto e alla fine ceduto con l'onore delle armi. Nole ha forse sfoggiato la prestazione meno brillante della stagione, scarico dopo la vittoria comunque sudata contro Nadal, ma è stata comunque sufficiente per consentirgli di far suo il secondo titolo nel Principato, dopo quello conquistato nel 2013. Il Cannibale non ha tradito le attese, ma ha dovuto faticare più di quanto fosse nelle previsioni.
L'incontro si è aperto con il numero uno al Mondo decisamente sottotono e il ceco invece in stato di grazia. Berdych ha saputo trovare soluzioni vincenti con entrambi i fondamentali, dimostrando una velocità di palla decisamente superiore a quella dell'avversario, ancora fuori dal match. La sesta testa di serie ha conquistato il break in apertura, confermando il vantaggio con autorità nel game successivo. Nole non è sembrato poter reggere lo scambio e perciò ha tentato con alcune soluzioni di tocco, spesso efficaci. Per ammirare un buon Djokovic è stato necessario attendere il sesto game, quando Berdych è incappato in due brutti errori di diritto e il serbo ha subito colto l'occasione di riagganciare l'avversario sul 3-3 alla seconda palla break. Giunto a questo punto del set Berdych ha iniziato a perdere un po' di fiducia nei suoi colpi, sbagliando in particolar modo con il diritto e concendendo un secondo break a Nole. Sotto 3-5 però il ceco ha saputo agguantare il 5-5 alla prima occasione disponibile.
Il primo parziale si è deciso 7-5 per Djokovic, che ha chiuso al terzo set point. In avvio di secondo set il match è stato sospeso per circa un'ora a causa di una pioggerella fastidiosa, sul punteggio di 3-2 per Nole senza break. Alla ripresa Berdych ha piazzato l'allungo che gli ha permesso di riequilibrare il conto dei set, con lo score di 6-4. Il livello qualitativo del match è andato via via alzandosi e così il numeroso pubblico, un po' infreddolito, ha potuto assistere a soluzioni sontuose da parte di entrambi i giocatori. Nella terza frazione il ceco è parso un po' a corto di energie e il serbo è volato sul 4-0. La reazione di Tomas è stata tardiva e non gli ha evitato la sconfitta, maturata con il punteggio di 6-3.
Nole mantiene con questa vittoria il cento per cento dei successi nel 2015 nei Masters 1000. Considerando anche la vittoria agli Australian Open, per il serbo potrebbero non esserci limiti nel 2015.
E' invece sfumata la vittoria nel tabellone di doppio per la coppia azzurra Fognini-Bolelli, sconfitta per 7-6 (3) 6-1 dai gemelli Bryan. Peccato perchè i due davismen azzurri si sono resi protagonisti di un ottimo primo set, in cui hanno tenuto testa alla coppia leggendaria del doppio mondiale.