Se le premesse sono queste, il trofeo dell’Australian Open ha già trovato il suo padrone. ‘Nole’ ricomincia da dove aveva lasciato nel 2015, mostra un livello altissimo e si prende il titolo a Doha. Nadal steso 6-1 6-2: appena sei volte in carriera ha raccolto così poco.Forse anche per la parola ingiocabile è giunta l’ora del pensionamento, perché questo Novak Djokovic merita di più. Ha chiuso il 2015 vincendo tutto o quasi, e ha aperto il 2016 nello stesso modo, conquistando a Doha il primo titolo dell’anno. Un successo suggellato con un’incredibile prova di forza ai danni di Rafael Nadal, tramortito con un perentorio 6-1 6-2, in appena 73 di (non) battaglia. Per quantificare la dimensione della sua vittoria basta un dato: solo sei volte, in oltre quindici anni di carriera (compresi tornei Challenger e Futures), Nadal aveva vinto meno di quattro game. L’ultima nel 2008, proprio in una finale e nella prima settimana dell’anno. Perse 6-0 6-1 a Chennai contro Mikhail Youzhny, ma il giorno prima era rimasto in campo 4 ore per battere Carlos Moya. Da allora, aveva sempre fatto di più. Ci ha provato anche stavolta, ma Djokovic non gli ha dato scampo, con una dimostrazione di superiorità terrificante. I numeri sono impietosi: in tutto il match ‘Rafa’ ha vinto 30 punti, la stessa cifra raggiunta da Djokovic con i soli colpi vincenti. Lo spagnolo ha preso 6-1 nel primo set pur con un saldo positivo fra colpi vincenti ed errori e appena cinque gratuiti, subendo un trattamento ancor più massacrante rispetto a quello che lui stesso riservava ai suoi avversari negli anni d’oro, sulla terra battuta. Sembrava qualcosa di irraggiungibile per chiunque, invece Djokovic l’ha preso, passato e ridimensionato in continuazione, come se fosse la cosa più facile al mondo. “Sono stato perfetto dall’inizio – ha detto ‘Nole’ prima della pittoresca cerimonia di premiazione – e ogni colpo ha funzionato come volevo, come l’avevo immaginato prima del match. Il modo in cui ho giocato mi dà tanta fiducia: ho vinto un torneo, ho battuto facilmente Nadal in finale. Sono sensazioni stupende”.
NADAL SENZA ARMI PER FRENARLO
Di fatto, il match è durato solamente i primi due game. Djokovic ha concesso una palla-break in apertura ma l’ha cancellata, ha tolto la battuta al rivale nel game seguente e poi non ha più lasciato nemmeno le briciole, centrando il sorpasso negli scontri diretti. Dopo lo Us Open del 2013 il bilancio era di 22-15 per lo spagnolo, in poco più di due anni ‘Nole’ è salito 24-23, e la forbice è destinata ad allargarsi sempre di più. “Se gioco bene posso avere una chance”, aveva detto un fiducioso Nadal dopo la semifinale. Non ha trovato il tennis che sperava, giocando spesso troppo poco profondo, ma la verità è che contro questo Djokovic il rendimento degli avversari conta ben poco. Non un punto prezioso regalato, non un appiglio, non un segnale di stanchezza o debolezza, ma solo una consistenza che – piaccia o meno – non ha mai avuto eguali nella storia della racchetta. Nel braccio di ferro Nadal non ha modo di fargli male, e visto che nel suo tennis altre grandi soluzioni (al momento) non ci sono, l’esito di un confronto fra i due non può che essere questo. Addirittura, il match a senso unico ha spinto uno spettatore a urlare a Nadal qualcosa di poco simpatico sul 6-1 4-1 30-0, e lui, che in un’altra circostanza probabilmente non se ne sarebbe nemmeno accorto, si è fermato un secondo e l’ha invitato a fargli da allenatore. Un altro, piccolo, segnale di resa. Dunque è nuovamente l’ora di lustrarsi gli occhi davanti ai record di Djokovic, in continuo aggiornamento: finale consecutiva numero 16 (a due dal record di Ivan Lendl), primo titolo a Doha e ritorno al successo nella prima settimana dell’anno, come non gli succedeva da Adelaide 2007. Lo scorso anno, in Qatar il numero uno ATP si arrese a Karlovic sollevando qualche preoccupazione, poi invece ha perso solo altri cinque match in undici mesi. Stavolta ha iniziato la stagione ancora meglio, un motivo in più per credere che il suo dominio sarà almeno pari a quello del 2015.
ATP 250 DOHA – FINALE
Novak Djokovic (SRB) b. Rafael Nadal (ESP) 6-1 6-2
Circa l'autore
Grazie Rafa, modello di talento e intelligenza
Un campione unico, buono, intelligente, amato da tutti, fan e avversari, anche il suo più grande foto Ray Giubilo...