Da Madrid, Fabrizio Salvi – Foto Getty Images
Nole Djokovic ha battuto Kei Nishikori e vola in finale dove sfiderà Andy Murray per il ventinovesimo titolo Atp Master 1000. Duello senza esclusione di colpi – soprattutto di scena – e dall’esito tutt’altro che scontato a differenza di come si possa pensare. Due ore di puro tennis, con duelli sfiancanti da fondocampo e fragorosi tocchi a rete. A metà del primo set c’è stata la prima sterzata, con Nishikori che regala tre palle break, annullandone due, ma sparando fuori il dritto incrociato. Il set finisce di fatto li.
“Ho giocato bene – dirà soddisfatto Nishikori – ma ho commesso qualche errore nel primo e nel secondo set”.
Nel secondo parziale Djokovic sale di tono, i colpi si intensificano e gli scambi si fanno davvero avvincenti. La palla break arriva di nuovo, e Nole si porta sul 5 a 3, un vantaggio ormai incolmabile. L’incredibile succede quando Nole si porta addirittura sul 40 a 0 per poi sparacchiare fuori due colpi e condire il tutto con un doppio fallo. Il tennista serbo spreca la bellezza di quattro match point e incassa il break, in Manolo Santana colmo di incontenibile euforia.
“Sono cose che succedono nello sport – parla sereno Nole – bisogna imparare a gestire queste situazioni”. Il tie-break è la logica conseguenza e giocarlo con intelligenza un dovere per Nole. Così è stato. Nole porta a casa una vittoria tanto sofferta quanto desiderata e domani si troverà a fronteggiare il numero 2 del mondo nella finale perfetta.
“L’ultima volta che abbiamo giocato sulla terra rossa è stato l’anno scorso nella semifinale del Roland Garros e sono stati cinque set di alto livello”. Anche domani sarà sicuramente così.
Djokovic b. Nishikori 6-3 7-6(4)