In un’intervista a un giornale montenegrino, Djokovic ha parlato di cosa lo spinge ancora a voler continuare nel tennis e cosa prova quando scende sul campo da gioco
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Novak Djokovic è pronto a tornare in campo dopo l’infortunio patito a Melbourne, con l’obiettivo di portare a casa il titolo numero 100 della carriera già nel torneo di Doha. Nelle ultime settimane tanto si è parlato della longevità della carriera del serbo, che ha ammesso come lo stesso padre sarebbe più tranquillo se Nole appendesse la racchetta al chiodo. I piani del 24 volte campione Slam sembrano però essere diversi, almeno per il momento, e in un’intervista concessa a “Vijesti” – testata giornalistica del Montenegro – ha spiegato cosa lo spinge ancora a scendere in campo nonostante abbia vinto tutto ciò che si poteva vincere. “Per prima cosa è per l’amore che provo per il tennis, e per lo sport in generale. In secondo luogo c’è il fatto che attraverso lo sport ho la possibilità di migliorarmi come persona. Può sembrare strano, ma sul campo da tennis durante un match provo un milione di emozioni, alcune più belle e altre più brutte: dubbi, critiche, estasi, piacere, rabbia e altre ancora. In quelle poche ore, a volte, mi imbarazzo anche per quello che sto passando e per come mi comporto”.
“Sono contento di poter affrontare tutto questo in modo umano e sportivo – continua ancora Nole – e dare una mano al mio avversario, al di là della vittoria o della sconfitta. Penso che questi siano i valori che lo sport trasmette, ed è il motivo per cui le persone si identificano con gli atleti. Soprattutto in uno sport individuale, dove devi prima battere te stesso per poter superare chi si trova dall’altra parte della rete”.