Già fuori tre delle quattro semifinaliste dello Us Open: oltre a Vandeweghe e Stephens, va KO Venus Williams. Sotto il tetto della Rod Laver Arena, si arrende a Belinda Bencic. La svizzera è tornata super-competitiva, forte dei consigli di Federer… e di un tweener portafortuna.

Quattro semifinaliste su quattro allo Us Open, un disastro a Melbourne. Le tenniste americane avevano dominato a New York, adesso rimane solo Madison Keys per evitare una clamorosa ecatombe al primo turno dell'Australian Open. Via Sloane Stephens, via Coco Vandeweghe, via la finalista in carica Venus Williams. È il risultato più rumoroso, anche perché certifica il rientro nel tennis che conta di Belinda Bencic. I segnali c'erano, chiari, da un paio di mesi. Ma un conto è vincere i tornei ITF o la Hopman Cup, un altro è scendere in campo a Melbourne contro Venus. E la giovane svizzera, numero 78 WTA soltanto a causa degli infortuni, ci ha ricordato come mai è considerata un grande talento del tour. D'altra parte, era stata top-10 prima di compiere 19 anni e in questo torneo vanta i quarti nel 2016. È finita 6-3 7-5 ed è stato un match lineare, nonostante qualche goccia di pioggia abbia consigliato gli organizzatori di coprire il tetto della Rod Laver Arena. La Bencic era avanti 4-3 e servizio e aveva già salvato cinque palle break. Lo stop di 20 minuti l'ha ulteriormente caricata: ace, rovescio lungolinea e gerarchie ben sottolineate. La trama è cambiata leggermente nel secondo set, ma Belinda non ha smesso di cercare il colpo vincente. L'eredità delle tante vittorie è servita a darle coraggio, a gonfiarla d'autostima. Nell'ottavo game poteva mettere il solco decisivo, ma al dodicesimo ha evitato le complicazioni del tie-break. Un successo che vale anche in virtù dei precedenti, visto che Venus ne aveva vinti quattro su quattro, senza cedere neanche un set (“Forse avevo mostrato troppo timore reverenziale nei suoi confronti” ha detto la Bencic)

QUEL TWEENER PORTAFORTUNA
Si pensava che fosse più potente, forse lo era sul serio. Adesso è cambiato tutto, visto che Belinda ha tirato 32 vincenti (contro 22) e le ha scippato il servizio per cinque volte. L'infortunio ha fatto bene alla Bencic: rispetto a due anni fa ha un servizio più incisivo e, pur mantenendo la tendenza a ingrassare, sembra muoversi meglio sul campo. Il vero cambiamento, tuttavia, è sul piano mentale. Sembra più serena, sorridente, come se vittorie e sconfitte non fossero più una questione di vita o di morte. Intanto ha vinto 29 delle ultime 32 partite e si è aperta il tabellone: al secondo turno troverà la vincente di Kumkhum-Larsson. “Sono uscite altre teste di serie, io sono stata numero 7 WTA, ma non sento nessuna pressione. Mi sono presentata qui da underdog. Sinceramente, non mi preoccupo di quello che la gente si aspetta da me”. L'infortunio al polso l'ha cambiata, facendola maturare anche come persona. Parole sue, forte dell'amicizia e dei consigli di Roger Federer. “L'ho visto dopo la partita… sì, anche prima. Mi ha dato suggerimenti molto semplici, ad esempio non preoccuparmi del sole. Oggi ha piovuto, ma di solito a quell'ora hai il sole in faccia. Ha una grande esperienza su questo campo”. Lei se la costruirà, a partire dalle conferenze stampa nella main room: non le era mai successo. Al contrario, Venus era arrabbiatissima: ha biascicato due banalità, non aveva nessuna voglia di fare conferenze stampa. “Non ho giocato male, è stata lei ad essere brava”. Il destino, secondo Belinda, era segnato sin dal mattino. “Penso che mi abbia portato fortuna il tweener che ho fatto stamattina in allenamento – ha chiuso la Bencic – ci provavo da tempo e finalmente ce l'ho fatta”. A volte basta crederci…

AUSTRALIAN OPEN DONNE – Primo Turno
Belinda Bencic (SUI) b. Venus Williams (USA) 6-3 7-5

IL TABELLONE FEMMINILE