Non solo Djokovic. L’Australian Open è uno slam imprevedibile e non è raro che tra i semifinalisti (se non oltre) si presentino nomi meno quotati. Ecco su chi scommettiamo noi
Djokovic, certo, polso permettendo. E poi Alcaraz, Medvedev, Sinner, questi tre non si discutono. I posti nelle semifinali degli Open d’Australia sembrano già ampiamente assegnate. Però la prima prova dello Slam è sempre un’incognita, l’attività è appena ricominciata dopo una sosta lunga più di un mese, e alcuni dei protagonisti sono scesi in campo solo in esibizione. E poi insomma, un anno fa in semifinale a Melbourne arrivarono Paul e Khachanov, nel 2021 Karatsev, spazio per le sorprese c’è. E allora proviamo a capire chi può essere l’outsider di questa edizione del torneo.
Cominciamo dal padrone di casa, quell’Alex De Minaur che è appena sbarcato nella Top Ten grazie agli exploit ottenuti nella United Cup, dove – dopo aver perso all’esordio con Norrie – ha infilato uno dopo l’altro Fritz, Djokovic e Zverev. Se poi ci aggiungiamo, per quello che può valere, la successiva vittoria in esibizione su Alcaraz, ecco che lo stato di forma del Demonio di Sydney appare davvero interessante. Il fatto è che sul cemento di casa De Minaur non si è mai spinto oltre gli ottavi di finale, raggiunti nelle ultime due edizioni. Il tabellone poi non sembra dei più facili. Subito la sfida intrigante con Raonic, che sta tentando un difficile rientro (non gioca questo torneo da tre anni) poi Arnaldi, Jarry, gli ottavi contro Rublev o Korda per poi finire – speriamo – per incrociare Sinner, che finora in cinque precedenti gli ha concesso solo un set. Se aggiungiamo che un australiano non arriva nei quarti di Melbourne dal 2015, quando Kyrgios battè Seppi per 8-6 al quinto set prima di cedere a Murray, comprendiamo come De Minaur sia chiamato davvero ad una grande impresa.
Forse ha più chance di fare strada Grigor Dimitrov, che ha appena ritrovato il gusto di vincere un torneo, cosa che non assaporava dalle Atp Finals del 2017. A Brisbane il talento bulgaro, classe 1991, ha perso solo un set – quello all’esordio contro Murray – ed ha battuto in finale Rune, confermando l’ottimo stato di forma mostrato nell’autunno dell’anno passato, impreziosito dalla finale raggiunta a Bercy, ottenuta superando gente come Medvedev, Hurkacz e Tsitsipas. Dopo alcune stagioni deludenti, Grigor adesso è risalito al 13º posto nel ranking e può essere un avversario duro per tutti, considerando anche che l’Australia è il torneo dello Slam dove ha ottenuto i migliori risultati, con la semifinale del 2017 e altri tre piazzamenti nei quarti (un anno fa fu invece battuto al terzo turno da Djokovic): è nel quarto di Medvedev, ma non dovrà snobbare al debutto il muscolare Fucsovic, che lo ha battuto due volte su tre precedenti.
E poi? Non si può trascurare Rublev, che è numero 5 del mondo ma negli Slam non è mai andato oltre i quarti di finale, raggiunti nove volte (due a Melbourne, 2021 e 2023). E’ sicuramente in forma, ha appena vinto a Hong Kong ma un suo exploit sarebbe una sorpresa. In tabellone ha un avvio agevole almeno fino al terzo turno dove dovrebbe incontrare Korda, che sembra in ripresa e che in Australia ha raggiunto i quarti nell’ultima edizione. Dalla United Cup sono usciti con buone sensazioni altri due Top Ten come Zverev e Hurkacz. Il tedesco ha trascinato la Germania al successo finale dimostrandosi un gran combattente quando c’è di mezzo la sua patria (ricordiamo la medaglia d’oro vinta alle ultime Olimpiadi). In Australia vanta la semifinale del 2020 mentre un anno fa – era appena tornato in campo dopo il terribile infortunio contro Nadal al Roland Garros del 2022 – è stato fermato al secondo turno da Mmoh. Ha un buon tabellone, i quarti contro Alcaraz non sono un miraggio. Per quanto riguarda Hurkacz, in cinque partecipazioni a Melbourne ha vinto appena 5 incontri. Se avrà assorbito i due match point falliti contro Zverev, che se trasformati avrebbero regalato la United Cup alla Polonia, potrebbe spingersi almeno fino agli ottavi, contro Rune, un altro atteso con grande curiosità.
Altri possibili outsider? Noi siamo convinti che Ruud tornerà in alto, dopo un 2023 molto deludente, chiuso in undicesima posizione (era 3º nel 2022). Alla United Cup ha regolato facilmente Griekspoor, Coric e Mannarino, a Melbourne ha un tabellone buono – almeno fino agli ottavi contro Zverev – però nel torneo non ha mai fatto meglio degli ottavi del 2021, e un anno fa si fece battere in secondo turno da Brooksby. Qualche soldino lo avremmo puntato su Shelton prima di leggerlo in rotta di collisione negli ottavi contro Djokovic, e allora potremmo deciderci per Lehecka, ricordando anche i quarti di un anno fa quando battè Norrie e Augier-Aliassime. Potrebbero sorprenderci Safiullin o Fils, possibili avversari in secondo turno prima di incrociare Rune, mentre Ruusuvuori sembra destinato a perdere presto contro Medvedev. E se la sorpresa arrivasse dalla Cina? Zhang prima o poi farà parlare di sé in un grande torneo, aspettando che maturi un ragazzo che promette tanto come Shang, 19 anni il 2 febbraio, recente semifinalista a Hong Kong dove ha strappato un set a Rublev.
Capitolo italiani. Sinner a parte, tra quelli già in tabellone è difficile immaginare grandi cose. Musetti ha un buon tabellone, ad Adelaide aveva cominciato bene ma il modo con cui è riuscito a perdere contro Bublik non fa ben sperare. Sonego sta già preparando la sua classica battaglia contro Evans poi andrà a sbattere su Alcaraz, Arnaldi – all’esordio in tabellone a Melbourne – sta giocando un buon tennis ma parte sfavorito contro De Minaur in secondo turno. E poi c’è Berrettini, che appena due anni fa raggiunse le semifinali di questo Slam e che è stato sorteggiato contro Tsitsipas, finalista nel 2023 a Melbourne. Matteo non gioca dal 31 agosto, sarebbe già molto vederlo lottare in campo.