Nel tennis si vince e si perde, e Grigor Dimitrov ha perso. Però il bulgaro ha trovato il lato positivo della sua esperienza all'Australian Open, dove ha ceduto in cinque set nella semifinale contro Rafael Nadal. Il match è durato quasi cinque ore e si è deciso su pochissimi punti. Nel quinto set, si è trovato in vantaggio 4-3 e 15-40 sul servizio di Nadal. Lo spagnolo ha giocato da campione le palle break e si è aggiudicato gli ultimi tre game. “Non è mai facile perdere un match del genere – ha ammesso Dimitrov – però sono contento e soddisfatto di molte cose. Ho intenzione di restare positivo e a testa alta”. In effetti, il suo record stagionale parla di 10 vittorie e 1 sconfitta. A suo dire, il merito di questo salto di qualità è di Dani Vallverdu, suo coach dallo scorso luglio. Lo ha aiutato a snellire l'approccio col tennis, poi ha migliorato la preparazione ai match e la qualità degli allenamenti. “Durante la offseason abbiamo discusso su cosa possiamo fare meglio, su cosa dobbiamo lavorare e su core devo fare nel 2017. Insomma, cose semplici”.
BASTA NERVOSISMO
In effetti, durante l'Australian Open ha rimontato per due volte un set di svantaggio (contro Chung e Istomin) e per poco non ce la faceva contro Nadal. E' stato più aggressivo per tutta la partita e ha trovato la bellezza di 79 colpi vincenti, a fronte di 70 errori non forzati. “Non voglio abbassare la testa per un secondo, soprattutto in questo momento, in cui sto giocando bene. Ho avuto un ottimo inizio di stagione, non capita tutti i giorni di vincere 10 partite di fila”. La sensazione è che questo Dimitrov possa essere molto competitivo in tutti gli Slam, come se avesse superato uno scoglio. “A Wimbledon 2014, durante la mia prima semifinale, per un set e mezzo non mi sono scrollato di dosso il nervosismo. Ma se vuoi puntare più alto e ti aspetti molto da te, non puoi permettertelo”. Nella notte australiana di venerdì ha vinto Nadal, ma “Grisha” si è tolto di dosso buona parte dei pensieri negativi. E' la base giusta per sognare.