WIMBLEDON – La netta sconfitta contro Richard Gasquet decreta il fallimento del progetto tecnico del bulgaro. Non è escluso un cambio di coach, anche se nulla è stato deciso (tranne la nuova racchetta). Negli ottavi, super rivincita Gasquet-Kyrgios. 

Il momento del giudizio è arrivato. Grigor Dimitrov ha raggiunto il punto di non ritorno. Richard Gasquet è un grande giocatore, soprattutto quando gioca sull'erba, ci mancherebbe. Volendo ci poteva anche perdere. Ma il modo in cui è maturata la sconfitta (un netto 6-3 6-4 6-4) fa capire che Grisha deve cambiare qualcosa. La pensa così Paolo Bertolucci, che ha commentato l'incontro su Sky. “Io ho condannato Rasheed da tempo, sin da quando allenava Hewitt”. Il grande equivoco nasce dal fatto che il tecnico australiano non ha un grosso background tennistico, semmai è un grande preparatore atletico. Tra l'altro, dopo la fine del lavoro con Tsonga, si dedicò…al football australiano. Come a dire che il tennis non è necessariamente il suo pane quotidiano. C'è stato un gran parlare sulla somiglianza tecnica (evidente) tra Dimitrov e Federer, ma il punto è un altro. Dobbiamo ribaltare il concetto: Dimitrov non assomiglia a Federer, semmai il bulgaro è quello che avrebbe rischiato di diventare Federer se non fosse stato seguito bene. Un giocatore senza guizzi, con un gran fisico che però cozza con le sue armi tecniche. Si vede un tennista completo, in grado di fare tutto, che lotta inutilmente dietro la linea di fondo, persino sull'erba che un tempo gli era amica. Gasquet, che per anni ha avuto lo stesso problema, ha giocato un match diligente, mostrandosi più aggressivo di lui e ha vinto senza patemi. Un break al secondo game ha indirizzato il match, sublimato da alcuni rovesci da urlo e sancito nel quinto game del terzo set, quando sulla palla break un passante di Richard, mal giudicato dal bulgaro, è rimasto in campo. Tutto qui, una sentenza che spinge il francese negli ottavi, verso una splendente rivincita contro Nick Kyrgios, che lo scorso anno lo estromise dopo avergli annullato nove matchpoint.


NUOVA RACCHETTA IN ARRIVO. BASTERA'?

Tempo fa, Dimitrov era seguito da Magnus Norman. Non sappiamo se sia il miglior coach in circolazione, sicuramente uno dei più bravi. Ma ha lasciato Stoccolma per approdare negli Stati Uniti, forse perchè attratto dall'idea di trascorrere più tempo con Maria Sharapova. Ma è stato un fallimento. Lo scorso anno ha raggiunto le semifinali, battendo anche Andy Murray. Stavolta fallisce persino l'accesso alla seconda settimana e, a 24 anni, rischia di restare un eterno incompiuto. Per ora sono previste novità sul piano dell'attrezzatura. Da ormai 10 mesi sta effettuando vari test: prima un modello, poi uno nuovo da Rotterdam in poi, adesso un altro ancora. Lo stesso Grigor ha detto che a breve svelerà il set-up definitivo. “Penso che il processo di scelta sia stato buono, siamo arrivati alle ultime settimane e presto tutti potranno vedere la mia nuova racchetta”. Prima di scendere in campo contro Gasquet, aveva rifiutato i paragoni con l'anno scorso, quando vinse tre titoli. “Non voglio essere giudicato per questo, tutti lavorano duro e bisogna accettare quello che viene. Non mi sento giù, anzi ho lavorato molto”. Il cambio di coach non è escluso “Anche se adesso devo contare soprattutto su me stesso. Ci sono tante cose su cui si può lavorare, ma prima di tutto bisogna guardare dentro di sé senza cercare alibi pensando ad allenatore, fisioterapista, famiglia o chiunque altro. Ho avuto un po' di alti e bassi, ma fa parte del gioco. Ho imparato molto dall'anno scorso, tutto andava bene. Oggi bastano un paio di punti per perdere le partite”. Vero, ma il modo in cui ha perso contro Gasquet deve accelerare il processo di riflessione.


RIVINCITA KYRGIOS-GASQUET

Chi ha avuto il coraggio di cambiare è stato Nick Kyrgios: a pochi giorni da Wimbledon ha abbandonato Todd Larkham, ma i risultati sono buoni. Dopo aver battuto due argentini, adesso ha superato Milos Raonic, prendendosi la rivincita dopo i quarti dell'anno scorso. Perso il primo set, con una condotta sempre più esuberante (e il supporto dei tifosi australiani) è emerso in quattro set, giocando certamente meglio del canadese. Mark Woodforde pensava che il connazionale perdesse, ma evidentemente aveva sottovalutato la sua carica agonistica. Wimbledon lo adora e lui ricambia: contro Gasquet sarà uno spettacolo, anche per le implicazioni emotive. L'anno scorso la spuntò 10-8 al quinto, poi ci ha perso nettamente in finale all'Estoril. Sarà un match spettacolare, forse il più interessante del Super Monday.