Tre tie-break decidono la finale del Queen’s: vince il bulgaro, anche se è merito soprattutto degli omaggi di Feliciano Lopez piuttosto che di un tennis spettacolare. Ma a Wimbledon sarà tra i favoriti.

Di Cosimo Mongelli – 15 giugno 2014

 
Si è conclude tutto all'insegna dell'amore e della felicità. La gioia di Grigor, al quarto titolo in carriera (il terzo stagionale e il primo su erba), la gioia di Maria Sharapova, alla sua prima finale da spettatrice, la gioia del pubblico e soprattutto la gioia dei fortunati omaggiati delle racchette dal generoso bulgaro. Ma non è stato Dimitrov il più generoso, quest'oggi. Feliciano Lopez, mentre l'avversario salta gioioso, ha la testa nascosta sotto l'asciugamano. Lo spagnolo la partita se l'è appena lasciata sfuggire, sul più bello, quando erano già pronti i titoli per esaltare il suo tennis così adatto ai rimbalzi velenosi e le traiettorie assassine dell’erba. Partita all'insegna dell'equilibrio. Partita tra due giocatori che sembrano adattarsi perfettamente a questa superficie. Partita improntata sugli schemi offensivi ma solo a tratti spettacolare, come era lecito attendersi. Tre tiebreak hanno deciso la storia di questo incontro. Pochissime le occasioni per strappare il servizio: e anche quando capitano, come nel sesto gioco del primo parziale, sono prontamente annullate col servizio. Si arriva, quindi, al primo dei tre tiebreak. Il bulgaro è incerto e falloso, riesce a salvarsi una, due, tre volte ma alla quarta opportunità non può opporre resistenza e Feliciano lo trafigge con un lungolinea.
 
LE TANTE OCCASIONI DI FELICIANO
Dimitrov non sembra venirne fuori e si prosegue nel secondo set con Lopez che concede il nulla al servizio e lui che tenta di rimanere a galla. Sul 5 a 6 ecco il primo piatto d'argento servito a Feliciano. Palla break che è pure match point, ma sulla seconda di servizio lo spagnolo affossa in rete una risposta facile facile di dritto. Spagnolo che si spegne e si risveglia solo alla fine del tie break, perso per 7 giochi a 1 con l'unico punto ottenuto grazie a un doppio fallo di Dimitrov. Feliciano però non sembra esser contento. Non vuole solo perderla la partita, ma regalarla. Conquista un break in apertura di terzo set, impassibile e implacabile lo difende nei game successivi. Fino al 4 a 3. Volèè elementare e doppio fallo. E Dimitrov torna in vita. E pensare che fino a pochi istanti prima era sconsolato, alla ricerca dello sguardo amorevole di Maria. Ci sono stati già due tiebreak, perché farsene mancare un terzo? Non ci sono sussulti fino al 5 pari, quando il bulgaro si conquista una palla match. Quale miglior modo per sprecarla con un dritto scaraventato in tribuna? Ma con il servizio se ne procura un'altra e Lopez, non contento di tanta grazia elargita, affonda un altro dritto in rete mettendo i titoli di coda. Forse una delle ultime occasioni per lo spagnolo per mettere le mani su un trofeo. Forse gli albori di una carriera luminosa, per il bulgaro. Che a Wimbledon dovrà dimostrare di essere anche lui a portare la racchetta in casa.
 
ATP QUEEN’S – FINALE
Grigor Dimitrov (BUL) b. Feliciano Lopez (SPA) 6-7 7-6 7-6