Il tennis va veloce: a poco più di un mese dalla fine dell’Australian Open, è già l'ora del primo (e più importante) Masters 1000 della stagione. Il sorteggio del BNP Paribas Open ha sparato Djokovic, Federer e Nadal nella stessa metà di tabellone, ma i motivi d’interesse per farsi qualche nottata davanti alla tv sono numerosi. Ve ne raccontiamo una decina.DJOKOVIC PER LA STORIA
Mai nessuno ha vinto il BNP Paribas Open per sei volte, come mai nessuno l’ha conquistato per quattro anni consecutivi. Un record al quale aspira Novak Djokovic, che si è presentato all’Indian Wells Tennis Garden dopo la mezza delusione di Acapulco, superata con un paio di giorni a Los Angeles. Il numero 2 del ranking ATP è a caccia di quelle risposte che il 2017 non gli ha ancora dato, e deve stare molto attento a Andy Murray. In primis perché il britannico gioca senza un briciolo di pressione (fra Indian Wells e Miami difende 90 punti, come un titolo Challenger), e poi perché è parso il più in forma dell’ultimo periodo. La scorsa settimana Djokovic ha perso, Nadal e Federer anche, Andy no: si è preso il titolo a Dubai, dove non aveva mai vinto. Come a Coachella Valley.
FEDERER E NADAL DI NUOVO INSIEME
Dopo quello che hanno combinato a Melbourne, con una finale memorabile che ha riacceso una delle migliori rivalità della storia del tennis, il pubblico non vedeva l’ora di ritrovarli nello stesso torneo. E uno scherzo dell’urna ha deciso che potrebbero trovarsi uno di fronte all’altro già negli ottavi di finale. Gli appassionati più nostalgici hanno già preparato i pop-corn, mentre Nadal sta lucidando l’artiglieria pesante per prendersi la rivincita.
DIRETTORE… IN ATTIVITÀ
Bisognerebbe fare un bel giro negli archivi dell’ATP per scoprire se si tratta della prima volta in assoluto, ma anche se non lo fosse resta comunque qualcosa di molto particolare. È il nome del direttore del torneo, Tommy Haas, che ha rimpiazzato nel 2016 Raymond Moore, sollevato dall’incarico per le sue opinioni non proprio amichevoli sul torneo femminile. A 38 anni Haas è ancora in attività, ha giocato a Delray Beach un paio di settimane fa e continua a ripetere di volerci provare col professionismo fino a quando il suo corpo glielo permetterà, ma è già lanciato anche verso il post-carriera. Ah, questa settimana non giocherà. Assegnarsi una wild card sarebbe stato un discreto conflitto d’interessi…
L’IMPREVEDIBILITÀ DEL FEMMINILE
La campionessa in carica Victoria Azarenka non è ancora rientrata e si gode la recente maternità, mentre la numero uno del mondo Serena Williams ha appena annunciato il proprio forfait, lasciando via libera alle avversarie. Già, ma quali? La più accreditata per il titolo è diventata in automatico Karolina Pliskova, che torna negli Stati Uniti dopo la finale allo Us Open, e in questo avvio di stagione è parsa la più in forma. Le altre, invece, hanno tentennato eccome, da una Kerber (che tornerà numero uno) mai capace di arrivare in finale a una Muguruza troppo altalenante, per non parlare di Halep e Radwanska. Ma l’ultima è appena tornata alle amate racchette Babolat dopo l’infelice parentesi con Srixon. Basterà?
LE STELLE DEL FUTURO
Toni Nadal sostiene che i giovani fatichino a farsi notare perché siano mediamente meno preparati rispetto ai coetanei di 10/15 anni fa, ma è indubbio che prima o poi arriverà anche la loro ora. E se la formula 3 su 5 degli Slam sembra dare una mano in più ai big, gli incontri al meglio dei tre set potrebbero semplificare la vita ai meno esperti. E poi Indian Wells ha un rapporto speciale con la Next Gen: l’ATP l’ha lanciata nel 2016 proprio in California, e nella giornata di martedì ha fatto un “richiamo” con ospiti Fritz, Khachanov, Medvedev, Coric e gli ultimi due ingressi, entrambi statunitensi: Stefan Kozlov e il bombardiere Reilly Opelka. Sono entrambi in tabellone, insieme a Tiafoe. Gli americani non vedono l’ora.SORPRESE AL MASCHILE?
La storia insegna che strappare i Masters 1000 ai Fab Four sia quasi difficile come strappagli degli Slam, visto che nell’ultimo decennio se ne sono lasciati scappare circa il 10%, offrendo qualche momento di gloria solo ad altri nove giocatori: Nalbandian, Davydenko, Roddick, Tsonga, Soderling, Ljubicic, Ferrer, Wawrinka e Cilic. Ma il tennis resta comunque uno sport imprevedibile, quindi occhio agli outsider. L’avvio di stagione ha detto che il più in forma è Grigor Dimitrov, pronto a tornare fra i primi 10, ma attenzione anche a tanti altri. Con Raonic, finalista nel 2016, costretto a dare forfait, il leader degli inseguitori resta Wawrinka, uno che non ha (più) bisogno di presentazione. Un altro nome? Querrey. Se gioca come ad Acapulco.
UN PARADISO PER TUTTI
Negli anni il torneo ha fatto passi da gigante, grazie ai dollari del magnate Larry Ellison, che ha messo in piedi una location da urlo. E non ha alcuna intenzione di accontentarsi. Solo rispetto alla scorsa stagione hanno aggiunto ventuno (21!) punti di ristoro in più, fra i quali un nuovo ristorante affacciato sul Centrale, insieme agli altri quattro già presenti. Rinnovate anche alcune parti del villaggio, con il nuovo set di Tennis Channel e i maxi schermi alla Stadium Plaza. In più, è stata creata una nuova Fan Zone, ricca di divertimenti. Uno su tutti un maxi biliardino in cui giocare sette contro sette.
I BIG IN GARA IN DOPPIO
Il tabellone di doppio non è ancora stato sorteggiato, ma come ogni anno si candida a diventare il più interessante della stagione. Il pubblico spesso lo snobba? Bene, in California hanno insistito per farlo giocare anche alla maggioranza dei top player, finendo per riempire spesso anche i campi periferici. La coppia più curiosa? Nadal-Tomic. E attenzione: Nenad Zimonjic avrebbe dovuto giocare insieme a Raonic, ma il forfait del canadese l’ha lasciato senza partner. Un tentativo con Djokovic non nuoce…
OCCHIO DI FALCO SU TUTTI I CAMPI
Per i tantissimi che non hanno la possibilità di seguire dal vivo i tornei extra-europei, accorgersene è molto difficile, perché ormai occhio di falco è presente su tutti i campi televisivi. Ma capita spesso che numerosi tornei anche di spessore, a causa dei costi eccessivi delle apparecchiature, non abbiano la possibilità di dotare di hawk-eye ogni campo. Un problema che non esiste a Indian Wells: in California non ci sono differenze (e discussioni!): maxi-investimento e occhio elettronico anche sui campetti secondari.
GLI AZZURRI
Infine un po’ di patriottismo. Roland Garros e Us Open a parte, quello di Indian Wells è il torneo più importante finito nella maxi-bacheca del tennis italiano, grazie alla vittoria di Flavia Pennetta nel 2014. La brindisina è a casa con un pancione sempre più pronunciato, ma ci sono tutti gli altri azzurri, chiamati a riscattare un avvio di 2017 con più ombre che luci. Difficile attendersi chissà quale risultato, ma qualche motivo d’interesse c’è: come una Schiavone che ha passato le qualificazioni e giocherà per l’ultima volta all’Indian Wells Tennis Garden, e i ritorni di Sara Errani e Camila Giorgi dopo i rispettivi infortuni. La prima è appena uscita dalle top-100 dopo un’eternità, e siamo certi abbia fretta di tornarci, la seconda… è sempre un incognita. Ma papà Sergio assicura che a breve arriveranno risultati molto (molto!) importanti.
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