Back to back per la russa che domina 6-3 6-2 la numero 1 del mondo Serena Williams. Ma sul successo incombe lo sfortunato sorteggio con la Henin…

di Giorgio Spalluto – foto Getty Images

 

Se l’Australian Open si giocasse a Sydney invece che a Melbourne, forse Elena Dementieva avrebbe già portato a casa qualche titolo dello slam, lei che, malgrado una costanza di rendimento straordinaria nell’arco di oltre 10 anni di carriera, non è andata oltre 2 finali a livello major.

Quella disputata quest’oggi tra Elena e Serena in una Ken Rosewall Arena inizialmente deserta a causa del prolungarsi della seconda semifinale maschile, è stata la rivincita della semifinale dello scorso anno vinta dalla Dementieva, indietro nel computo degli scontri diretti per 7 a 4. Un dato, però, è significativo e rende l’idea di quanto diverso sia il rendimento delle 2 tenniste nei tornei più prestigiosi: delle 11 sfide disputate, Serena ha sempre vinto quelle giocate tra slam e Master. L’unica sconfitta “pesante” subita dall’americana (quarti di finale del torneo Olimpico di Pechino), coincise con l’alloro più prestigioso colto dalla moscovita che nel 2009 sfiorò l’impresa, a Wimbledon. Una semifinale in cui Elena si issò sino al matchpoint, avendo la possibilità di giocarsela su una seconda di Serena che, però, ancora una volta dimostrò un coraggio che non ha eguali nel circuito femminile.

Quel coraggio che è mancato alla Dementieva in tante occasioni, ma non a Sydney delle ultime 2 edizioni, sebbene di fronte ci fosse una Serena che ha dimostrato di tenere molto a questo torneo, lei che non sempre al di fuori degli slam, si è spesa al 100% delle sue potenzialità. In semifinale, infatti, l’americana era stata messa alle corde dalla straripante Rezai che il giorno prima aveva dominato nei quarti di finale la nostra Flavia Pennetta. La franco-iraniana si era issata addirittura sino al 6-3 5-2, prima di perdere per la prima volta il servizio sul 5-3, finendo per subire 5 break negli ultimi 7 turni di battuta.

 

Quest’oggi, la numero 1 del mondo, forse affaticata per il match di semifinale, è scesa in campo con una minifasciatura sopra il ginocchio sinistro, ma non ha voluto in alcun modo accampare attenuanti: “Odio cercare scuse,lei ha giocato meglio di me ed ha meritato di vincere” – ha dichiarato più tardi in conferenza stampa – sono reduce da due mesi di pausa, per cui il mio corpo si deve ancora abituare a dare il meglio giorno dopo giorno”.

La statunitense ha lottato per la prima mezzora, riuscendo a recuperare immediatamente il break operato dalla Dementieva nel terzo game. Sul 3-3 40-15 servizio Williams, è partito l’assolo della russa che, grazie a un paio di strepitosi recuperi, metteva a segno un break che faceva da prologo ad un parziale di 6 giochi consecutivi: 6-3, 3-0 e partita virtualmente in ghiaccio per la numero 5 del mondo che, sul 2-5, conquistava l’ultimo game a zero sul servizio dell’avversaria.

L’ultima giocatrice a vincere il torneo di Sydney per 2 volte di fila era stata la Hingis nel 2001 e nel 2002. Per la russa – che prima di oggi, contro le numero 1 del mondo, aveva un bilancio negativo di 2 vittorie e 8 sconfitte – si tratta della 6° finale vinta delle ultime 7 disputate, per un totale di 15 titoli complessivi.

 

Peccato che a rovinare la festa della bella Elena, ci abbia pensato il sorteggio degli Australian Open che le ha regalato in sorte un probabilissimo secondo turno contro Justine Henin. “Intanto io devo vincere il mio primo turno e lei deve vincere il suo”- ha dichiarato la russa – “adesso voglio pensare per un po’ a godermi la vittoria di Sydney”. Sì certo, e noi ci crediamo…

 

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L’ultimo game della finale odierna