di Daniele Rossi – foto Getty Images
Buon compleanno a Elena Dementiva, che essendo nata a Mosca il 15 Ottobre 1981, compie oggi 28 anni. Elena inizia a giocare a tennis alla tenera età di 7 anni allo Spartak Tennis Club, dove viene allenata dalla madre dei fratelli Safin (Marat e Dinara) ed entra nel circuito professionistico nel 1999. L’anno dopo è gia nelle top 20, raggiunge le semifinali degli Us Open dove perde con Lindsay Davenport ma sopratutto si deve accontentare della medaglia d’argento al torneo Olimpico dietro Venus Williams, avviando così un rapporto a dir poco conflittuale con le finali. Nel 2003 vince tre tornei (Amelia Island, Bali e Shaghai) e finisce per la prima volta la stagione da top 10. L’anno della svolta però è il 2004: per Elena due finali di Slam e altrettante sconfitte. A Parigi si deve inchinare ad Anastasia Myskina, che vince nettamente per 6-1 6-2 la prima finale tutta russa nella storia del tennis, mentre agli Us Open a prevalere è una giovane Svetlana Kuznetsova con il punteggio di 6-3 7-5. Per Elena saranno le ultime e uniche due finali in tornei del Grande Slam e la condanna di un’etichetta di eterna seconda che non riesce ancora a scrollarsi di dosso, nonostante la vittoria alle Olimpiadi del 2008 a Pechino, in finale con Dinara Safina. Quest’anno la Dementieva ha vinto tre tornei, ad Auckland, Sidney e Toronto, ma ha ancora una volta fallito l’assalto alla portata principale. Va bene in Australia e a Wimbledon dove perde in semifinale entambe le volte con Serena Williams, malissimo al Roland Garros, costretta a fermarsi al terzo turno per mano di Samatha Stosur e agli Us Open, fuori al secondo, sorpresa da Melanie Oudin.
Elena Dementieva è stata la capofila dell’invasione del tennis russo di quest’ultimo decennio e ha coniato un modo di giocare che sarà comune a quasi tutte le sue connazionali che stanno monopolizzando il circuito: tanta corsa, tanti urletti e tanto solido e redditizio gioco da fondo. Buona attitudine su tutte le superfici, ottimo diritto, un po’ meno il rovescio, atleticamente perfetta, Elena ha il suo tallone d’achille nel servizio, troppo spesso condizionato da un numero sconsiderato di doppi falli. Bellissima, colta (laureata in letteratura francese), intelligente e riservata, sfugge ai richiami extra-campo e alla frivolezza mondana che contraddistingue e distrae sempre più le sue colleghe, Elena continua a vivere nella sua Mosca e a vivere ancora il tennis con grande passione e professionalità. Il treno del Grande Slam sembra essere passato per lei, ora che dovrà vedersela con i ritorni delle belghe Clijsters ed Henin, con una ritrovata Sharapova, oltre alle solite Williams e alle nuove pericolosissime leve, come Caroline Wozniacki, Melanie Oudin e Yanina Wickmayer. Ma nel tennis, come nella vita non si può mai sapere; intanto auguri Elena.
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La finale dell’Olimpiade di Pechino tra Elena Dementieva e Dinara Safina