Federer gioca un'ottima partita, ma aveva meno benzina di un Del Potro che si è preso il titolo di Basilea per il secondo anno di fila. Ma Londra è sempre più vicina.
La premiazione del torneo ATP di Basilea. Per il secondo anno consecutivo ha vinto Juan Martin Del Potro
Di Cosimo Mongelli – 27 ottobre 2013
Tra Juan Martin Del Potro e Roger Federer c’era in palio molto di più che un semplice ATP 500. L’argentino doveva confermare quanto di buono espresso nelle ultime settimane, con la terza finale consecutiva e la sensazione che finalmente il suo fisico possa permettergli di competere con i migliori. Lo svizzero, dal canto suo, doveva rispedire al mittente gli eccessivi de profundis decantati da giornalisti, tifosi e addetti ai lavori. Se è vero che non potrà più comparire nei palmares come ai tempi d’oro, è altrettanto vero che è ben lungi dal poter essere relegato a mera comparsa. E queste conferme sono arrivate, per entrambi. Per la cronaca, il trofeo è finito (per la seconda volta consecutiva) nelle mani di Juan Martin. Ma l'incontro, spettacolare a tratti e combattuto per oltre due ore, ha premiato entrambi i contendenti. Nessun dubbio alla vigilia su chi fosse il favorito, ma Federer sembra tornato ad altissimi livelli e in grado di sopperire alla potenza del sudamericano. Ottimo al servizio, ottimo nell'interpretare l'incontro, infastidendo a più riprese il gioco di Del Potro. E se sul 4-3 l'argentino strappa il servizio e sembra mettere il set in saccoccia, ecco che nel gioco successivo lo svizzero si riprende il break a zero. Come gli capitava una partita sì e l'altra pure quand'era indiscutibilmente il più forte al mondo. Roger rimane quindi a galla, annulla due set point sul 4 a 5 e trascina l'avversario al tie break. Juan Martin decide che è l'ora di portare i suoi piedoni all'interno del campo e decide bene: lo svizzero va in difficoltà e soccombe senza colpo ferire. 7 a 3 il parziale per l'argentino e l'incontro sembra indirizzarsi verso una veloce conclusione.
Nel secondo parziale, invece di concedere l'onore delle armi, Federer torna in campo deciso a non regalare nulla. Ottiene alla prima occasione un break, sale 3-0 e quindi 5-2. Troppo tardi arrivano i segnali di risveglio da parte di un sin troppo sorpreso argentino. Lo svizzero concretizza la prima occasione buona e conclude il set per 6 a 2. Tra il giubilo degli astanti, fino a poco prima rassegnati. Si è già giocata un'ora e mezza di tennis di altissimo livello e si va al terzo e decisivo set. Ma Roger, forse, ha speso troppo nel set precedente. Ha incantato a dettato tennis, ma in settimana aveva speso troppo. E la battaglia di 24 ore prima contro Pospisil ha iniziato a farsi sentire. Tra un doppio fallo ed errori gratuiti, lo svizzero perde subito il servizio. Può rientrare subito, in partita, nel game successivo. Ma non concretizza le due palle break che si guadagna e Del Potro si porta sul 2-0. Non ci saranno più occasioni, l'argentino non sbaglia più nulla e conclude sul 6 a 4. Arrivano anche gli applausi del pubblico di casa, dispiaciuto ma corretto. Seppur sconfitto, la finale di Basilea consente a Federer di avvicinarsi al Masters di Londra, smentendo i tanti che avevano dato per scontata la sua assenza. Il solo Raonic a questo punto potrebbe insidiarlo, compiendo un improbabile miracolo e vincendo in quel di Bercy. Per Del Potro è il 17° titolo della carriera, il quarto del 2013 dopo Rotterdam, Washington e Tokyo. Tutti ATP 500: chissà se vuol dire qualcosa.
ATP BASILEA – FINALE
Juan Martin Del Potro (ARG) b. Roger Federer (SUI) 7-6 2-6 6-4
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