Da Basilea, Andrea Merlo – foto Getty Images
E' l'atmosfera di sobria eleganza, di pacato orgoglio, la cosa che più ti colpisce quando scorgi Basilea distesa sulle sponde di un Reno ancora giovane. La stessa atmosfera la si può respirare una volta entrati alla Saint Jacob Arena, il palcoscenico prescelto per ospitare il torneo ATP 500 che da oltre quarant'anni impreziosisce il finale di stagione del circuito maschile. La percepisci camminando tra i tavoli della Hall, tra i corridoi scaldati dalle moquette rosse e blu, ti inebria quando ti affacci sul centrale con le tribune spioventi, per facilitare la visuale. Basilea è la città di Roger Federer, e ne è perfettamente consapevole, coccolando il proprio pargolo come farebbe qualsiasi madre premurosa. Nella settimana del torneo la città delle due lingue è Federer-dipendente e scandisce i ritmi dei propri abitanti in base agli orari delle partite del numero uno delle classifiche.
Ieri Roger per poco non si è reso protagonista di un passo falso che avrebbe avuto del clamoroso, piegando il brasiliano Bellucci solo al termine di tre set combattuti. Oggi il programma era orfano della prima testa di serie ma ha comunque regalato spunti d'interesse, come la vittoria di Del Potro su Baker e la grande battaglia combattuta tra Mathieu e Davidenko. L'argentino era chiamato a fronteggiare l'ex enfant prodige americano Brian Baker, un autentico portento a livello Junior ma troppo condizionato dagli infortuni nella carriera da Pro.
Baker dimostra meno dei suoi ventisette anni, sembra il classico ragazzetto da college americano e non certo in quarterback della squadra di football. Di fronte alla mole di Delpo sembra Davide contro Golia ma nonostante questo nel primo set riesce mettere in difficoltà la seconda forza del seeding. Lo schema del ragazzo di Nashville è semplice: prima incisiva e diritto nell'angolo opposto rispetto al servizio. Sa perfettamente che se permette all'avversario di colpire da fermo non ha la possibilità di fronteggiarne la potenza, ma se Juan Martin è costretto a impattare in movimento la situazione cambia e incorre spesso in errori non forzati. Baker è diligente sino al 5-5 quando forse fiuta la mezza chance e si irrigidisce, perdendo angolo con il servizio e sbagliando due facili diritti.
Sotto di un set la tattica dello statunitense lascia spazio all'improvvisazione e alla ricerca ossessiva del rovescio di Delpo che, una volta capita l'antifona, colpisce senza pietà con lo sventaglio chiudendo il secondo parziale con un perentorio 6-1.Adesso attende ai quarti di finale il vincitore del match tra il sudafricano Anderson e e l'australiano Matosevic, protagonisti della sessione serale.
In avvio di programma Benoit Paire, esecutore di Seppi al primo turno, ha conquistato un posto tra i migliori otto, superando il qualificato Kubot con un duplice 6-4, mentre Youzhny ha avuto vita facile su Ebden. Grande equilibrio tra Mathieu e Davidenko, con il primo che si è imposto in tre set dopo aver ceduto la seconda frazione al tie-break. Durante questo incontro, parecchie seggiole sugli spalti sono rimaste vuote, ma solo a causa del doppio svizzero Chiudinelli – Lammer, impegnato sul campo 2 con gli specialisti Nestor e Zimonjic. Il duo elvetico ha ceduto 6-0 6-4 tra applausi scroscianti.
Domani andranno in scena i quarti di finale. In avvio Youzhny- Gasquet, una sfida affascinante tra due dei migliori rovesci in circolazione, mentre a seguire Del Potro con il vincente di Matosevic-Anderson. Il terzo match sarà quello tra Mathieu e il talento Dimitrov, mentre Federer chiuderà il programma contro il bombardiere francese Paire.