FINALE COPPA DAVIS – L'argentino azzecca una clamorosa rimonta e porta l'albiceleste sul 2-2. Sotto di due set contro Cilic, la Coppa Davis sembrava già nelle mani dei croati. Ma lui va avanti come un carrarmato e approfitta del calo, lento e inesorabile, di Cilic. 

E' un Juan Martin Del Potro in lacrime, intervistato a bordo campo, al termine dell'incontro forse più bello di questo 2016. Con l'ultimo filo di voce che gli rimane in petto dice: “Ho continuato a lottare sui punti importanti, ho giocato con il cuore” portandosi la mano sul petto. Cuore, lotta, coraggio. Ci ha messo questo e (molto) altro Delpo, giocatore che mai finiremo di ringraziare per non essersi arreso alla sfortuna, agli infortuni ed essere tornato ad essere protagonista sul campo. Questo e molto altro, per venire a capo dopo cinque ora di epica e folle battaglia al cospetto di Marin Cilic, suo avversario nel quarto incontro della finale tra Croazia e Argentina. Marin Cilic che fino a tre ore prima, dopo aver vinto al tie-break il primo set senza correre rischi particolari e dominato il secondo, mettendo in mostra un tennis come nemmeno agli Us Open 2014, sembra in totale controllo. Ma tutto comincia a scricchiolare all'inizio del terzo set. Già venerdì, nel match d'esordio contro Delbonis, il buon Marin ha pensato bene di dilapidare due set di vantaggio. Deve ricorrere agli ace, ben tre di fila, per cancellare il pericolo di due palle break nel secondo gioco. Del Potro, che fino a quel momento ha servito male e risposto peggio, comincia a trovare sicurezza nel servizio e coraggio nei colpi. Le occasioni perse non lo demoralizzano, anzi, seminano il dubbio che la partita sia tutt'altro che finita. Gli errori del croato cominciano a diventare copiosi e il finale di set è una tragedia croata. Fa suo il decimo gioco ai vantaggi, ma nel dodicesimo, quando tutti si aspettano il tie-break, mette in piedi un teatrino degli orrori e regala il set a Del Potro. Juan Martin ci crede, Cilic lascia trapelare la paura. Ha perso la sicurezza dei primi due set.

GLI ARGENTINI ESULTANO
Se fino a qualche minuto prima il vincente lo piazzava al terzo colpo, ora teme l'avversario e sullo scambio prolungato tende a soccombere. Piovono le occasioni, da ambo le parti. Juan al terzo gioco piazza una prima a 212 km/h sulla palla break concessa. Marin due ace sulle due offerte a sua volta. E' ormai una bolgia dantesca. Si vede del gran tennis. Entrambi sono stanchi, ma la stanchezza sembra migliorare il livello. Ogni punto sembra pesare come un macigno e ci si avvicina al bivio. Il bivio che separa Cilic dalla gloria o da un quinto set che a questo punto sarebbe drammatico. Gli ultimi due giochi del set sono quanto di più pazzesco possa capitare di assistere. Del Potro lo porta a casa ai vantaggi il turno di servizio sul nono game, con tanto di warning sul 40 pari che poteva essergli fatale. Cilic, nel decimo, si lascia infilare senza pietà dalle randellate di dritto dell'argentino. Che pareggia i conti, al terzo set point. Non ci si crede. S'odono argentini far festa. Il primo game del quinto set è quanto di più forviante e illusorio possa accadere. Del Potro rifiata giusto un attimo. E' umano che lo faccia, è incredibile come sia ancora in piedi a questo punto. Rifiata e condisce il game d'apertura con tre errori e un doppio fallo. Partita finita? Cilic in trionfo? Nulla di tutto questo. Cilic ne ha ancora di meno. Un dritto fuori di metri, un rovescio facile in rete. E quindi Del Potro, con il suo dritto. Che fa male, malissimo. I conti sono pareggiati e in Marin traspare la confusione. Che si manifesta appieno nell'ottavo gioco. Rovescio in contropiede fuori di metri, doppio fallo e palla steccata. Un break facile facile per Delpo che poi chiude a zero il set e il match. La torcida argentina esulta. Maradona, esulta. E Del Potro piange e si commuove. Commuovendo un po' anche noi.
 

COPPA DAVIS 2016 – FINALE
CROAZIA-ARGENTINA 2-2
Juan Martin Del Potro (ARG) b. Marin Cilic (CRO) 6-7 2-6 7-5 6-4 6-3