Fabio Della Vida, manager di fama internazionale, commenta le critiche rivolte a Musetti e Berrettini

Ho letto stamattina tante critiche su Musetti dopo la sua sconfitta. E tante anche su Corrado Barazzutti. Qualcuno dice che gioca troppo dietro, altri che dovrebbe mettere su muscoli, altri come al solito se la prendono con la fidanzata. Difendere Barazzutti non è nemmeno divertente, perché nessuno al

mondo cambia un giocatore in due mesi.

Per quanto riguarda Lorenzo, sicuramente ha un grande potenziale il problema suo per me è che non è tranquillo, non è ordinato, e io credo che in questo Barazzutti, che invece lo era eccome quando giocava, può aiutarlo e anche tanto.

Se faccio un paragone con Sinner, vedo che il clan altoatesino lava i panni sporchi in famiglia: lavorano duro, assumono decisioni importanti ed anche impopolari con tranquillità, senza cadere in polemiche; tutto è gestito bene e con ordine, come fa ogni grande giocatore. Insomma non si fanno condizionare da fattori esterni.

Invece intorno a Musetti e adesso anche a Berrettini ci sta troppo casino mediatico, e questo non va bene, perché lo paghi in campo.

L’esempio di come Sinner non ha reagito alle accuse stupide e populiste di uno scribacchino da strapazzo che non si sa come, scrive su un importante giornale, dovrebbe essere la guida per tutti.

Il silenzio è d’oro, dice un proverbio; fare uno sport specialmente individuale ai massimi livelli è durissimo: a calcio o a basket puoi giocare male e vincere grazie ai compagni, nel tennis no.

E allora devi avere delle priorità, renderti anche antipatico ogni tanto, ma devi trovare il tuo ordine e seguirlo, costi ciò che costi.

Tutti i grandi lo fanno, anche quelli che sembrano ribelli. Quindi a Musetti e Berrettini mi permetto di consigliare calma, sangue freddo e pazienza, parlare poco e rimettersi in carreggiata. A tennis sanno giocare, eccome. Devono fare quello che facevano prima: essere ordinati. Sapere difendersi dalla popolarità, dalle polemiche, dai pettegolezzi talvolta è più importante del dritto o del rovescio, perché più hai la mente sull’obiettivo meglio giochi e più rendi.

E non vale solo per i campioni ma anche per i giocatori, diciamo, normali, vedi Sonego solo per citarne uno che dà il massimo perché anche lui è ordinato. Chiudo copiando Panatta e Bertolucci: mi fanno schifo quelli che se la prendono con le compagne di Lorenzo e Matteo. Poveri repressi di cattivo gusto.

Anche lì però bisogna essere ordinati. Borg, McEnroe, Vilas, Safin e mille altri hanno avuto tante donne, ma anche in questo caso devi gestire bene la situazione. I tennisti sono uomini e donne e hanno come tutti i loro bisogni fisici: bisogna anche in questo caso scegliere una priorità.