L'argentino annuncia che si opererà per la terza volta negli ultimi 18 mesi al polso dolorante. I trattamenti e due operazioni non hanno risolto il problema. “Per la prima volta, non mi sto più allenando. Ma non voglio arrendermi”. Il suo sguardo, però, dice altro.  

La domanda è più che mai legittima. Juan Martin Del Potro tornerà a giocare a tennis? Se sì, tornerà competitivo oppure la sua epopea è finita quando il polso sinistro ha iniziato a fargli male nel 2012? I dubbio serpeggia dopo il drammatico annuncio, tramite un video di un quarto d'ora, in cui l'argentino ha annunciato l'ennesima operazione al polso malandato. Per lui, che gioca il rovescio a due mani, il polso sinistro è fondamentale. Ma quella che era una tendinite è diventata un problema sempre più grave, fino a mettere in ginocchio la carriera di Palito. Ancor prima dell'aspetto giornalistico, di pura cronaca, nell'osservare il filmato di un quarto d'ora ha prevalso il lato umano. Si avverte una forte empatia verso l'argentino, che ha scelto di comunicare al mondo il suo dramma seduto sul divano di casa sua, con accanto una foto che evoca momenti felici, stringendo al grembo un cuscino. Palito gesticola, muove le mani, è nervoso e allo stesso tempo emozionato. Il video è tagliato in alcuni punti, segno che in più di un'occasione si è impappinato. La notizia principale: Del Potro riconosce di stare attraversando un momento difficile, ma non ha intenzione di ritirarsi. Notizia accessoria: per questo, dopo aver ascoltato una serie di pareri, ha deciso di operarsi nuovamente al polso martoriato. L'operazione si terrà giovedì prossimo, negli Stati Uniti: anche se Del Potro non lo dice, dovrebbe essere effettuata dal dottor Richard Berger, lo stesso che lo tiene in cura da tempo. Così fosse, sarebbe un grande attestato di fiducia nei confronti di un medico (considerato tra i migliori al mondo nelle patologie alla mano) che però non ha risolto il problema nonostante due operazioni. Ecco i passaggi pi significativi dell'intervento di Del Potro, che in poche ore ha già realizzato quasi 15.000 visualizzazioni su Youtube.

 


“Vorrei raccontarvi com'è stata la mia vita in questi mesi. Credo che la cosa migliore sia ricevere le notizie direttamente da me. Dopo il torneo di Miami, mia ultima apparizione agonistica, ho vissuto un periodo complicato, con giorni tristi e neri, con poca luce in fondo al tunnel a causa dei gravi problemi al polso”.

 

“La cosa positiva è che non mi arrendo. In questo periodo ho cercato diverse alternative, ascoltando pareri diversi senza limitarmi a una sola diagnosi. Il mio medico era d'accordo con me. In questi due anni ho sempre provato a giocare, allenandomi sul campo senza usare la mano sinistra e facendo tanta preparazione atletica. Ma a Miami, uscendo dal campo, ho avuto una sensazione orribile. Sebbene avessi voglia di giocare e adorassi l'appoggio del pubblico, mi sono reso conto di non voler mai più entrare in un campo da tennis provando dolore. Per questo, per la prima volta da quando è comparso il dolore, non mi sto più allenando sul piano tecnico e atletico ma sto lottando mentalmente e psicologicamente per non arrendermi e cercare soluzioni”.

 

“Sul piano clinico è positivo che esistano soluzioni conservative che mi consentono di avere una vita normale. Tuttavia, non sono sufficienti per risolvere il problema in modo incisivo. Per il mio sogno, cioè giocare a tennis ad alto livello, le opzioni conservative non vanno bene. Inizialmente era una tendinite, poi il problema è diventato via via più grave perchè il tendine si è lesionato. In molti, compreso il mio medico, mi raccomandano un'altra operazione. Con tutto il dolore che comporta, la frustrazione e i momenti negativi che mi aspettano, ho deciso di operarmi di nuovo per trovare una soluzione e mettere il polso a posto per sempre. Vorrei soltanto trovare la felicità e non avere più problemi fisici”

 

“E' stata una decisione molto difficile perchè sarà il terzo intervento al solito polso. Nel 2012, quando è comparso il dolore, mi sono sottoposto a infiltrazioni che mi hanno consentito di giocare per un anno e mezzo, ma a fine 2013 mi sono accorto che il polso non rispondeva, allora mi sono sottoposto alla prima operazione. E' stata dura perché ero numero 4 ATP e avevo una gran voglia di giocare. Poi mi sono allenato con la speranza di tornare, ma vedevo che il tempo passava e non ce la facevo. Questo ha aumentato la mia frustrazione. A fine 2014 ho pensato di fare una buona preparazione iniziare alla grande il 2015, ma il dolore non passava. Non riuscivo ad allenarmi senza avere problemi. Sono comunque andato in Australia, ho vinto due partite che mi hanno dato la fiducia necessaria per sottopormi a una seconda operazione, più semplice e meno impegnativa. L'intervento è riuscito ma i risultati non sono stati quelli sperati. Il dolore è tornato e dopo Miami ho provato sensazioni orribili. Mi sono detto che non avrei voluto odiare il tennis e per questo ho deciso di prendermi il tempo necessario per recupare come persona, mettendo da parte il tennis. Sono passati un paio di mesi, anche se la gente pensa che io sia depresso o in crisi, e che magari voglia smettere, l'unica cosa che ho fatto è stata cercare soluzioni”.

 

“Ringrazio tutti quelli che mi hanno suggerito trattamenti medici e soluzioni di vario tipo, ma non è facile trovare la cosa giusta da fare, soprattutto quando hai tante opzioni. Il mio medico è uno dei migliori al mondo, mi ha appoggiato quando ho cercato altri pareri. Lo ringrazio e ho fiducia in lui, mi aveva già aiutato a sistemare il polso destro”.

 

“Vorrei parlare anche del mio team. Continuano a stare al mio fianco, vogliono vedermi recuperare. Penso che il loro appoggio sia il massimo che posso ottenere come persona. Sono amici, compagni di viaggio e di avventura, insieme abbiamo ottenuto grandi traguardi e vissuto tante frustrazioni. Loro ci sono sempre stati perchè vogliono il meglio per me e li ringrazio di cuore. Stessa cosa per la mia famiglia e i miei amici. Loro sanno cosa significa il tennis per me, mi accompagnano a correre, in palestra, nel tempo libero, e mi hanno sostenuto nel prendere questa decisione. Spero che in futuro questa sia solo una parte della storia e che potremo parlare di altre cose. Giovedì mi opererò negli Stati Uniti: qualsiasi pensiero gentile e augurio sarà molto gradito”.  
 

TUTTI GLI INFORTUNI DI JUAN MARTIN DEL POTRO

2007: Problemi muscolari e dolori alla schiena

2008: Dolori alla colonna vertebrale

2009. Dolori alla schiena e al braccio sinistro

2010: Problemi al polso destro (operazione e otto mesi di stop)

2011: Problemi al fianco

2012: Inizio problemi al polso sinistro

2013: Virus con spasmi bronchiali

2014: Esplosione del problema al polso sinistro (operazione nel marzo 2014)