Volendo credere ai numeri dei social network, circa 4 milioni di persone aspettavano questa notizia. 2 milioni e 200.000 su Twitter e 1.750.000 su Facebook hanno messo il fatidico “like” nei profili di Juan Martin Del Potro. Non sappiamo se tornerà forte come prima, ma non c'è dubbio che sia amatissimo. Forse perché tira un dritto impressionante, o forse per quell'aria da bravo ragazzo a dispetto della mole. Il conto alla rovescia è praticamente terminato: Delpo tornerà nel circuito a quasi un anno dall'ultima apparizione. Il torneo ATP di Delray Beach, al via il 15 febbraio, lo vedrà ai nastri di partenza e dovrebbe essere la fine di un calvario lungo due anni e la miseria di sei tornei: quattro nel 2014 e appena due (Sydney e Miami) ne 2015. In questo periodo infinito, Palito si è operato un paio di volte al polso sinistro nella speranza di eliminare un dolore che gli impediva di giocare il rovescio a due mani. Faceva quasi tenerezza, negli ultimi tornei giocati, il tentativo di giocare un modesto slice a una mano. Secondo alcuni addetti ai lavori, con un pizzico di impegno avrebbe potuto giocare così. Qualcun altro gli aveva addirittura consigliato di costruirsi un rovescio in topspin a una sola mano. A 27 anni, tuttavia, è molto complicato (o forse impossibile) costruirsi nuovi automatismi. A quanto pare, l'opzione non è mai stata presa seriamente in considerazione salvo una battuta di qualche tempo fa (“E' il mio coach Franco Davin a non volermi insegnare il colpo a una mano…”). Ma oggi è tutto alle spalle. Il 15 febbraio tornerà nel tour, come annunciato in un filmato di quasi 4 minuti pubblicato su Youtube. Seduto sul divano di casa sua, Del Potro lancia un messaggio ai suoi sostenitori in cui mostra il giusto mix tra entusiasmo e precauzione.
Ciao a tutti,
volevo approfittare di questa opportunità per darvi una notizia. Era da tanto tempo che aspettavo di poter annunciare che tornerò a giocare un torneo ATP. Sarò al torneo ATP di Delray Beach, al via il prossimo 15 febbraio. Come vi avevo promesso, sarei tornato in campo tra gennaio e febbraio. Adesso posso confermarvi che il ritorno avverrà a Delray Beach. E' bello tornare a giocare un torneo dopo tanto tempo e tante incertezze. Tutti i brutti momenti sono passati. Ci sono stati momenti molto duri, in cui ho anche pensato di mollare. Sono stato fortunato ad avere buone persone accanto, che mi hanno spinto a non mollare, a non arrendermi e a dirmi le parole giuste nel momento più dfficile, dandomi conforto quando pensavo di ritirarmi. Sono tante persone, sicuramente ne dimenticherei qualcuna, quindi li ringrazio tutti. Loro sanno a chi mi riferisco.
So che non vedete l'ora di vedermi giocare. Vi chiedo un po' di pazienza, sarà soltanto il mio primo torneo. Giocare un evento agonistico fa parte della riabilitazione. Mi aiuterà molto giocare e allenarmi con i migliori giocatori e proseguire nel recupero facendo attività. Non ho ancora stabilito un programma e non so quanti tornei giocherò. Tutto dipenderà dal mio stato di salute e dalle mie condizioni fisiche. Per ora so che sarò a Delray Beach e sarà bello incontrare tutte le persone che mi hanno sostenuto su Twitter e Facebook, sia in Argentina che nel resto del mondo. Adesso stanno per arrivare tempi e momenti migliori e vorrei condividerli con voi. Grazie ancora per il sostegno che mi avete dato giorno dopo giorno. Spero che il mio ritorno sia pieno di successi, ma è già un bel risultato tornare a giocare e aver superato questo grande ostacolo che ho trovato lungo il cammino.
INFIAMMAZIONE (E PAURA) NATALIZIA
Quando parla di grandi difficoltà e momenti difficili, JMDP dice il vero. Dopo la mazzata psicologica di doversi operare di nuovo ha dovuto aspettare un bel po' di mesi prima di riprendere la racchetta in mano. E quando ha ricominciato, Franco Davin e il preparatore fisico Martiniano Orazi non erano più al suo fianco. Senza il coach di una vita, a fine settembre ha scelto i campi di Crandon Park, Key Biscayne, per ripartire. Voleva stare lontano da tutti, tanto da non essersi fatto trovare quando hanno provato a mettersi sulle sue tracce. Le difficoltà, le incertezze e un rapporto non sempre idilliaco con la stampa hanno reso i suoi profili social una fonte d'informazione primaria, anche perché li aggiornava spesso con foto, notizie e addirittura qualche filmato. Ha fatto le cose con calma e ha avuto ragione, specie quando il polso gli si è infiammato durante le vacanze di Natale. Per un attimo ha avuto paura di ricominciare daccapo, invece sono bastati una decina di giorni di riposo tecnico (mentre con la parte atletica non si è mai fermato). Tutto sommato, è stato in linea con i tempi: alcune indiscrezioni parlavano dei tornei di Memphis o Delray Beach come possibili sedi per il rientro. Previsioni azzeccate. JMPD è particolarmente legato al torneo della Florida, teatro del suo primo titolo dopo lo stop del 2010 dopo l'operazione al polso destro.
SI RIVEDE IL "NEGRO" GOMEZ
Nel filmato ha accennato un paio di volte all'idea di mollare tutto e ritirarsi. In questo senso sono stati fondamentali gli amici, la famiglia e tutte le persone che gli hanno fatto passare i cattivi pensieri. Hanno capito, prima di lui, che l'ansia di bruciare le tappe fa brutti scherzi. Nell'ultimo mese è tornato nella sua Tandil: poiché nel Club Independiente non ci sono campi in cemento, ne ha scovato uno all'interno di un hotel. Solo negli ultimi giorni si è spostato a Buenos Aires, presso il Tenis Club Argentino, nel ricco quartiere Palermo. Accanto a lui il “Negro” Marcelo Gomez, artefice numero 1 del “Miracolo Tandil”, il suo primo maestro. Un'immagine suggestiva che però non dovrebbe riportarlo nel tour, dove invece Del Potro potrebbe essere accompagnato da Daniel Orsanic o Mariano Hood, membri dello staff federale (il primo è anche il capitano di Davis). Chi lo ha visto da vicino, tra cui lo sparring partner Alej Prado, dice che ha una voglia matta di tornare. “Secondo me sarebbe già stato in grado di tornare nel tour,ma lui è un perfezionista e ha voluto rimettersi in sesto al 100%, lavorando tantissimo sul fisico. Dal punto di vista atletico è al 100%”. Pare che con il dritto non sbagli una palla e che con il servizio continui a castigare. Ormai manca poco. Ci vorrà un po' di tempo per capire se sarà in grado di tornare a certi livelli, lui stesso ha chiesto un po' di pazienza. Ma la sua ribellione al destino, a un infortunio che voleva spaccargli la carriera, ha già prodotto il risultato più importante.