La premiazione del torneo dell'Estoril
Di Cosimo Mongelli – 7 maggio 2012
La finale del torneo Atp dell’Estoril non lascia ampi margini di pronostico. Da una parte Juan Martin Del Potro, testa di serie numero uno, detentore del torneo, in netta ripresa dopo gli infortuni che sembravano aver ridimensionato ogni sua ambizione. Dall’altra Richard Gasquet, che anche nel 2012 ha dato ulteriore esempio di un talento immane mai sfruttato appieno. Il miracolo, il francese, l’ ha già compiuto in semifinale. Sotto un set e di un break rimonta e vince al terzo contro l’encomiabile spagnolo Albert Ramos in una maratona durata più di 3 ore. Chiederne un altro anche oggi va oltre l’imponderabile, e Richard non vuole certo deludere le aspettative. Inizia l’incontro e, come volevasi dimostrare, il nostro eroe perde subito a zero il proprio servizio e comincia a dare i primi segni di insofferenza verso se stesso e verso il cielo già sullo 0 a 15. Del Potro capisce l’antifona: quando Gasquet si sveglia dalla parte sbagliata del letto (capita quasi sempre) non bisogna che lasciar fare tutto a lui. Il primo set procede senza ulteriori sussulti: l’argentino tiene facilmente i suoi turni di battuta, Gasquet conserva i suoi con grande pena e sofferenza, salvando numerose palle break . Non è un bel vedere: il talento c’è, ma gli errori superano di gran lunga i vincenti e di punti spettacolari nemmeno l’ombra. Il set si conclude sul 6 a 4 per Delpo , dopo quasi un’ora di gioco.
Cambio di copione nel secondo set? Nemmeno per sogno. Serve Gasquet e, come nel primo set, c’è subito il break ,conquistato dal Del Potro alla seconda opportunità. Il match è quindi concluso, Juan Martin non è Albert Ramos e Richard non può compiere due rimonte epiche nel giro di 24 ore. E’ contro la sua natura ed è più facile che abbiano ragione i Maya. Del Potro conquista un altro break sull’1 a 3 e in poco meno di mezz’ora, con un sin troppo comodo 6 a 2, conquista il secondo set, chiude baracca e burattini e mette le mani sul secondo trofeo stagionale (undicesimo in carriera). Non un Masters 1000 e neppure un 500, ma comunque un ulteriore iniezione di fiducia in vista del Roland Garros, dove vedremo se l’argentino è davvero pronto a distrarci dalla monotonia serbo / spagnola. "ho giocato aggressivo per tutto l’incontro e mi sentivo molto fiducioso sul mio dritto” ha dichiarato Del Potro a fine partita "Sono sempre più vicino alla forma migliore. Ho lavorato duramente e ora ho un altro torneo importante per migliorare ulteriormente. Se gioco così come ho fatto oggi nei prossimi giorni, ne sarò felice" Riguardo Gasquet, cosa altro aggiungere? La sua carriera parla chiaro, negli ultimi 5 anni ha vinto 2 tornei, l’ultimo due anni fa. E quella di oggi era la prima finale conquistata dall’agosto 2010. Nemmeno l’età, 25 anni, lascia spazio all’ottimismo riguardo il futuro.
Del Potro il portoghese
L'argentino doma uno stanco Gasquet e vince il secondo titolo stagionale, l'undicesimo in carriera. Tanta fiducia in vista dei grandi appuntamenti sulla terra.