Mentre Nadal supera in due set un buon Berdych, l’argentino mette in scena il suicidio perfetto e regala la finale a John Isner. Non gli bastano un matchpoint e una maxi-pausa dopo il secondo set. 
Rafael Nadal continua a vincere sul cemento americano

Di Cosimo Mongelli – 18 agosto 2013


Chissà se questa notte Del Potro ha dormito, oppure se è rimasto insonne cercando consiglio. Ma l'argentino, questa volta, non ha attenuanti. Il caldo, l'umidità, i problemi alla schiena? No, Juan Martin deve prendersela unicamente con se stesso. Il suo incontro di semifinale contro il simpatico spilungone americano John Isner è già vinto, finito, chiuso, archiviato. 7-6 5-3 e servizio, per chiudere la pratica e riposarsi in attesa di conoscere l'altro finalista. Fino a quel momento, l’americano non aveva ottenuto neanche una palla break. Non vi è nessun segnale di risveglio nei suoi occhi. Ma il numero 7 al mondo decide scientemente di giocare il game più disastroso in carriera. Condito da due doppi falli, uno dei quali proprio sul match point. Come il sole all'improvviso, il prode John, fino a quel momento inerme al cospetto dei colpi dell'avversario, sfrutta la prima palla break della serata, con uno splendido rovescio lungolinea, si porta sul 6 pari e vince un insensato tiebreak, 10 punti su 20 ottenuti dal giocatore in risposta, per 11 a 9. Del Potro non la prende molto bene. Forse in cuor suo sa di aver finito il carburante. Nessuno mai saprà se la sua uscita dal campo, peraltro lunghissima, è la carta della disperazione. Carta che Isner non prende con molta diplomazia. "Perché ha lasciato il campo con la sua borsa? Cosa sta facendo? Perché ha preso la sua borsa?". Le parole di John, abbastanza irritato, rivolte all'arbitro. Ma alla riapertura delle danze qualcosa è cambiato. La lunga pausa non ha sortito effetti. Del Potro non solo non è riuscito a distrarre Isner, ma esce completamente dal match. John passeggia leggiadro nel terzo, con una avversario completamente svuotato, anche dinanzi le tre palle break servitegli nel game d'apertura. Seconda finale in un Masters 1000 per John Isner dopo quella persa contro Roger Federer a Indian Wells, nel marzo dello scorso anno. Prima vittoria in carriera contro l'argentino. 13esima posizione mondiale raggiunta con l'ingresso in finale (con la vittoria sarebbe ad un passo dalla top ten). La settimana forse meglio giocata nella sua carriera. Chissà mai non diventi la più importante.
 
Nell’altra semifinale è giunta la vittoria di Rafael Nadal, per nulla appagato dopo il successo contro Roger Federer. Eppure non era scontato battere un Tomas Berdych in gran forma e carico dopo il successo su Andy Murray. Nadal si è imposto con il punteggio di 7-5 7-6 e ha portato a 14-0 il suo bilancio stagionale sul cemento, proseguendo nella striscia vincente contro i top-10, che nel 2013 parla di 15 vittorie e una sola sconfitta (a Monte Carlo contro Djokovic). Va detto che il ceco ha portato via a Nadal appena un paio di set nei loro ultimi 14 scontri diretti, come se Rafa si fosse legato al dito l’ormai famoso gesto di qualche anno fa, quando il ceco zittì il pubblico di Madrid dopo il successo contro l'idolo di casa. Nel primo set è bastato un break all’undicesimo game, con Nadal che ha perso appena quattro punti al servizio in tutto il parziale. Neol secondo, il ceco provava ad essere più aggressivo e trovava il break del 4-2. Non riusciva a confermarlo, il cagnaccio spagnolo gli addentava le caviglie e lo trascinava al tie-break, sigillato dopo due ore e sei minuti di gioco. Per Nadal e la 37esima finale in un torneo Masters 1000. Ad oggi ne ha vinte 25, recordman assoluto. Ma non ha nessuna intenzione di fermarsi.

ATP MASTERS 1000 CINCINNATI 
Semifinali

John Isner (USA) b. Juan Martin Del Potro (ARG) 6-7 7-6 6-3
Rafael Nadal (SPA) b. Tomas Berdych (CZE) 7-5 7-6

FINALE
John Isner vs. Rafael Nadal (h. 18.30, diretta Sky Sport 2)