Del Potro si impone a Marsiglia e mette un altro tassello nella scalata che lo dovrebbe riportare nel gruppo dei primissimi. Llodra offre spettacolo ma non lo insidia.
Juan Martin Del Potro esulta: Marsiglia è sua
Di Cosimo Mongelli – 27 febbraio 2012
Più facile del previsto la vittoria di Martin Del Potro, numero 10 delle classifiche mondiali (che conserverà anche la prossima settimana) nella finale del torneo di Marsiglia. L'argentino ha colto il decimo trofeo della sua giovane carriera contro uno degli idoli di casa, Michael Llodra, numero 50 che ritorna a giocarsi l’atto conclusivo di un torneo dopo più di un anno e mezzo. Vittoria, quella dell’argentino, ottenuta in poco più di un’ora e venti di gioco, con un doppio 6-4 che, a seguito della finale conquistata in quel di Rotterdam la settimana scorsa, sconfitto soltanto da un inarrivabile Federer, sembra mettere definitivamente la parola fine ai dubbi e i timori sulla sua ritrovata condizione fisica e mentale. Un’importantissima iniezione di fiducia per Juan Martin, la cui scalata ai vertici della classifica sembrava essere stata messa a repentaglio dagli infortuni proprio sul punto di compiersi. Fiducia che trapela anche nelle sue parole a fine partita “Mi sto avvicinando ai migliori giocatori del mondo, sono un top ten, ho battuto Berdych la settimana scorsa e Tsonga questa settimana. Se continuo a lavorare, continuando a giocare su questi livelli, passo dopo passo, mi avvicinerò ai primi "
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Michael Llodra? Poco più che uno spettatore. Alla sua terza finale su questi campi (una delle quali vinta contro il connazionale Julien Benneteau, nel 2010) fa poco o nulla per impensierire l’avversario. Impietose pure le statistiche, me mettono in risalto quanto poco o nulla abbia concesso l’argentino. 90% di punti sulla prima, nemmeno una palla break elargita, a fronte delle 8 regalate da Michael. A Juan Martin è bastato sfruttarne una per set. Il francese, certo, anche stavolta non ha mancato di abbandonarsi alla platea. Grandi colpi, delizie e ricami, spesso nei momenti più insignificanti. Grandi colpi di un giocatore con la mano fatata in grado di irridere qualsiasi avversario ma che oggi, e come in quasi tutta la sua carriera giunta nei pressi del ritiro, si è perso proprio nei momenti decisivi. Al contrario di Juan Martin che si è ritrovato e ora è finalmente pronto a mettersi in prima fila per dare del filo da torcere ai primi al mondo nei Masters 1000 e negli Slam e lasciare ad altri la gloria di tornei minori come questo.
“Tutte le finali sono speciali – continua Juan Martin – Tante cose ti passano per la testa al momento decisivo. Ero sotto 0/30 nell'ultimo game. Ed ero davvero molto nervoso. Non facevo un doppio fallo dalla partita con Davydenko, e ne ho fatto uno proprio sul 5-4, servendo per la partita, quindi potete capire la tensione. Sono davvero orgoglioso di aver vinto un altro torneo qui in Francia, è davvero fantastico per me” Laconiche e rassegnate le poche parole di Llodra: “Oggi non ho sfruttato al meglio i miei colpi migliori, il servizio e la volèe ma Juan Martin ha servito benissimo e non mi ha dato alcuna possibilità Non c’era molto che potessi fare e di conseguenza non ho molti rimpianti. Ho comunque lottato fino alla fine” Anche ironico, nella sconfitta, il buon Michael.
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