La FIT racconta la sua versione dei fatti sulla vicenda dell’ex giocatore, da noi intervistato qualche giorno fa. Alcune rivelazioni inedite alimentano nuovi interrogativi. Il dibattito va avanti.
La pagina del sito di Repubblica in cui si parla del caso Rinaldini
Di Riccardo Bisti – 19 ottobre 2012
Per la seconda volta in pochi giorni, la Federazione Italiana Tennis si è espressa pubblicamente su vicende legate al proprio operato. Sabato scorso, a seguito di un articolo apparso su Repubblica, Angelo Binaghi ha scritto una lettera di rettifica al quotidiano romano. Tra i vari punti c’era il rapporto con Gianluca Rinaldini, ex tennista costretto su una sedia a rotelle dal 1985 a causa di un incidente stradale. Si era diffusa la voce (smentita da Binaghi) che Rinaldini fosse stato allontanato dalla Federtennis dopo che nel 2004 aveva appoggiato Luigi Tronchetti Provera alle elezioni federali. Per vederci chiaro, abbiamo effettuato una lunga intervista con il diretto interessato, da cui è emerso che le sue inadempienze contrattuali riguardavano l'abbandono degli Internazionali d’Italia 2006 con tre giorni d’anticipo “perché mi dissero di andare nel Villaggio Ospitalità a spostare fioriere, Fu un'umiliazione umana”. Questo punto – uscito esclusivamente su TennisBest – viene ripreso dalla replica apparsa sul sito federale. La FIT ha pubblicato un articolo dal titolo: “Ancora Bugie sulla FIT: Tutta la verità sul Caso Rinaldini”, in cui si legge una cronistoria dei fatti accaduti dal 2001 al 2008. L’articolo si trova a QUESTO INDIRIZZO. Ne riportiamo i punti salienti, seguiti dalle nostre considerazioni.
"Nel 2003 Rinaldini intenta causa alla FIT per vedersi riconoscere lo status di lavoratore dipendente a tempo indeterminato, soprattutto in relazione al lungo periodo antecedente la prima elezione di Binaghi, ma il 2 febbraio 2004 la perde e viene condannato anche al pagamento delle spese legali."
Detto che il tennis ha trovato un secondo motivo per ricordare la data del 2 febbraio 2004 (quel giorno, Roger Federer divenne per la prima volta numero 1 ATP), la domanda è: perché a Rinaldini non è stato rinnovato il ruolo di natura tecnica ricoperto fino al 2002? Senza poter entrare nel merito della vicenda processuale, ci domandiamo come mai si è arrivati a questo punto. La FIT è perfettamente legittimata ad assumere i tecnici e gli allenatori che vuole, ma perché a Rinaldini è stato precluso un ruolo tecnico? Non era bravo? Non ha portato risultati? Qualsiasi risposta è legittima, perché si entra nel campo della soggettività, ma deve esserci. In altre parole: dal 2003 al 2008, Rinaldini ha fatto qualsiasi cosa tranne il tecnico. Perché?
"Nel novembre del 2004, in vista dell’Assemblea Elettiva di Castellaneta, Rinaldini esprime apertamente il proprio sostegno alla lista di Luigi Tronchetti Provera."
Detto che Rinaldini ha spiegato come si arrivò a quella preferenza (il consiglio del CA Faenza optò per Tronchetti Provera), la domanda è una sola: se Rinaldini non si fosse manifestato apertamente e si fosse portato il segreto nell’urna, avrebbe continuato a rivestire la carica di presidente del CA Faenza?
"Due settimane DOPO l’Assemblea di Castellaneta, il Consiglio Federale appena eletto, pur non potendo valutare in modo positivo la sua precedente esperienza lavorativa, decide di offrire a Rinaldini un accordo che gli garantisca, oltre alla chiusura delle vicenda giudiziaria che lo aveva visto soccombere in primo grado e all’equivalente dei compensi non percepiti da fine 2002 in poi (50.000 euro), anche un nuovo contratto biennale valido DAL 1° GENNAIO 2005 AL 31 DICEMBRE 2006, con l’incarico di Vicedirettore dei Campionati Internazionali d’Italia."
E’ esattamente quello che ha detto Rinaldini nella nostra intervista. “Mi proposero per due anni il ruolo di vicedirettore agli Internazionali d’Italia”. Prendiamo atto – invece – del fatto che la FIT gli ha elargito i compensi relativi agli anni 2003 e 2004. E' corretto sottolineare che tutto questo è avvenuto dopo l'Assemblea elettiva.
"Ad ulteriore riprova che nessuna animosità vi è nei suoi confronti, in data 9 febbraio 2005 Binaghi invia al Ministero per i Beni Culturali e Ambientali la richiesta per l’attribuzione a Rinaldini dell’assegno vitalizio in base all’apposita Legge 15/4/2003 n. 86, in favore degli sportivi italiani che versano in condizioni di grave disagio economico (la richiesta verrà respinta dal Ministero perché altri atleti versano in condizioni peggiori e lui non rientra in graduatoria)."
Questa è una notizia molto importante, che sarebbe stato opportuno inserire nella prima replica a Repubblica. Il gesto di Binaghi è stato bello e importante. Ma attenzione: se ha scritto al Ministero per richiedere il vitalizio…si suppone che fosse d’accordo all’idea. Una volta incassato il rifiuto, non si è mai pensato di provvedere in proprio, come fece Galgani 19 anni prima?
"Durante gli Internazionali d’Italia egli abbandona Roma con tre giorni di anticipo rispetto alla fine del torneo (la pretesa di averlo fatto perché gli era stato chiesto di spostare le fioriere si commenta da sola… Chi può credere che l’unica persona alla quale doveva rispondere del proprio operato, Sergio Palmieri, chiedesse al suo vice ed amico, perdipiù confinato su una sedia a rotelle, di fare qualcosa del genere?)."
Qui si tratta della parola degli uni contro quella degli altri. Rinaldini sostiene una cosa, la FIT un’altra. Noi registriamo – con la medesima attenzione – la versione di entrambi.
"Prendendo atto dell’impossibilità di integrarlo, la FIT continua comunque a far di tutto per aiutare Rinaldini a inserirsi in maniera stabile in un ambito lavorativo più familiare e vicino a casa, accettando di sovvenzionare un progetto di promozione varato dal Tennis Club Prato per iniziativa del Presidente Ciardi, suo ex compagno di doppio. Nel febbraio del 2007 il Consiglio Federale approva l’erogazione al circolo del contributo necessario a permettergli di avvalersi delle prestazioni di Rinaldini. L’iniziativa e il relativo sovvenzionamento federale vengono replicati anche nel 2008."
“Prendendo atto dell’impossibilità di integrarlo”. Siamo sicuri che fosse impossibile? Rinaldini si sente un tecnico: perché veniva utilizzato in un ruolo non suo (Vicedirettore degli Internazionali, a prescindere dalla vicenda delle fioriere)? E’ come chiedere a un portiere di fare l’attaccante. Oppure a un uomo di scrivania di fare il vicedirettore del Settore Tecnico. Ripetiamo: la FIT è legittimata a utilizzare gli uomini che vuole nei ruoli che preferisce (naturalmente valutandone i risultati), ma siamo sicuri che il tentativo di integrarlo sia stato fatto nella giusta direzione? In merito alle sovvenzioni pervenute fino al 2008, Rinaldini ne ha parlato e noi lo abbiamo ribadito: è un argomentazione favorevole a Binaghi sul fatto che il 2004 non sia stato lo “spartiacque” della vicenda. Riportiamo le nostre parole: "Binaghi dice il vero quando ricorda che Rinaldini ha collaborato fino al 2006. Volendo fare i pignoli, un qualche contributo federale è arrivato fino al 2008. Non c’è dunque un rapporto di causa-effetto diretto tra il suo voto alle elezioni del 2004 e il successivo allontanamento”. Domanda: perchè l'erogazione del contributo è stata stoppata nel 2008?
"Sembra infatti mettere in luce un disegno teso a strumentalizzare la particolare situazione di Gianluca Rinaldini al fine di gettare discredito sulla FIT. A che scopo? Questo bisogna chiederlo a loro…"
Questa affermazione – probabilmente – è riferita più ad altri che a noi. Il famoso virgolettato delle “fioriere”, tuttavia, ci consente di sottolineare che TennisBest ha un solo disegno: fare un buon giornalismo e raccontare la verità, in coscienza e senza alcun condizionamento. Naturalmente non abbiamo mai screditato la FIT, semplicemente seguiamo con attenzione la politica federale perché la riteniamo importante (di più: prioritaria) nello sviluppo del tennis italiano. E la critica dei nostri articoli è sempre accompagnata da idee, proposte, possibili soluzioni. Se poi un nostro lavoro fa arrabbiare sia i federali che gli anti-federali…beh, è un buon segno.
La home page del sito FIT sulla vicenda Rinaldini
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