L’organizzatore di Italia-Repubblica Ceca. “A Palermo c’è una rivalità tra circoli che ha impedito il tutto esaurito. La finale? Sono interessato. E per la Grande Sfida…”

Ernesto De Filippis è tornato a gamba tesa nel mondo del tennis con “La Grande Sfida” di Milano, in cui ha riempito per due volte il Forum di Assago. Ma non gli basta: ha accompagnato in finale il team di Fed Cup con gli eventi di Rimini e Palermo. L’amministratore unico di MCA Events ha già fatto sapere di essere interessato a organizzare il match contro la Russia e promette grandi nomi per la terza edizione della Grande Sfida. Dalle difficoltà organizzative per mettere in piedi una semifinale in 50 giorni (in un ambiente difficile come quello palermitano), ai progetti per il futuro, l’imprenditore napoletano chiede solo una cosa: “Spero che i nostri sforzi siano apprezzati e valutati positivamente”.

Dopo Italia-Stati Uniti  secondo evento firmato De Filippis ed MCA Events. 50 giorni di fatica…
Appena le giocatrici hanno chiesto di giocare all’aperto e sulla terra battuta, ho proposto di giocare a Palermo dopo una valutazione su Cagliari, dove l’amministrazione locale ci avrebbe garantito un contributo. Ma c’era qualche problema a livello di spazi, perché l’ITF richiede una capienza minima di 4.000 persone, e a Cagliari non sarebbe stato facile. A Palermo abbiamo dovuto creare un grande evento in 50 giorni. L’esperienza mi ha segnato, perché abbiamo affrontato condizioni di emergenza. Significa lavorare di corsa, non poter effettuare tanti preventivi per scegliere il fornitore migliore. Si creano delle diseconomie che in quest’avventura abbiamo pagato. Ho un vivo interesse a lavorare nel tennis, ma mi auguro che in futuro eventi di questo tipo possano essere pianificati con un anticipo maggiore. Due mesi tra primo e secondo turno sono un po' pochi.
 
Come valuta l’esperienza palermitana?
E’ una citta bellissima. Io poi sono un uomo del sud e ho accettato la sfida con entusiasmo. Però ci sono tanti problemi, e li ho toccati con mano. A Palermo c’è un sindaco che invidio a questa città: Leoluca Orlando capisce i problemi, cerca di affrontarli, risolverli, aggredirli, ma talvolta gli capita di avere le mani legate. Sul piano della collaborazione non posso fare altro che ringraziarli. Non abbiamo avuto contributi, ma servizi importanti. Il sindaco si è esposto in prima persona per dare grande visibilità all’evento. Devo ringraziare anche il vicesindaco Cesare Lapiana, che è anche Assessore Comunale allo Sport, per il suo grande entusiasmo. Ciò che mi ha davvero deluso è la competitività tra i circoli palermitani. E’ una problematica che non avevo assolutamente preventivato, anche sull’esperienza della Grande Sfida di Milano, dove tutti i club avevano collaborato con passione, portando tanti iscritti al Forum. Qui c’è un pizzico di rivalità. Faccio un esempio: a Palermo ci sono circoli importanti che non hanno contribuito come avrebbero potuto. Avevo addirittura pensato a una “Tribuna Vinci” con 200 posti, ma ne sono stati venduti soltanto 20. E non è stata l’unica situazione in cui un potenziale importante non ha dato risposte soddisfacenti. Peccato.

Nonostante questo, l’affluenza è stata discreta.

Nei primi due giorni di gara c’è stata un’affluenza di 3.500 persone su una capienza di 4.500. Un migliaio erano soci del CT Palermo: il resto era rappresentato dagli appassionati. Se ogni circolo avesse collaborato, come accaduto in ogni città dove ho lavorato, probabilmente i risultati sarebbero stati diversi. Purtroppo esiste una competitività che non avevo preso in considerazione.

Esiste qualche responsabilità?
Da imprenditore, devo dire che non tutte le ciambelle riescono col buco. Organizzando eventi, queste cose capitano. Ma guardiamo il bicchiere mezzo pieno: spero che la FIT valuti positivamente il nostro lavoro. Abbiamo fatto un vero e proprio miracolo a mettere in piedi questo evento con le difficoltà che abbiamo avuto, anche a livello di allestimenti. Faccio un esempio: le tribune sono arrivate da Roma, così come i facchini che le hanno messe in piedi. E’ stato necessario, perché a Palermo non hanno voluto darci manodopera. Eppure credo di aver allestito un’arena di tutto rispetto. Non ho voluto economizzare sui costi, pensando prima di tutto al confort degli spettatori. A livello organizzativo penso che le cose siano andate bene. Se devo analizzare il conto economico di questo evento, devo purtroppo registrare che è stato negativo. L’incasso è stato di circa 100.000 euro, a fronte dei 210.000 incassati a Rimini. Tuttavia, spero che questo grande sforzo sia apprezzato dalla Federazione e che nell’assegnazione della finale si tenga conto della mia società.

A proposito: MCA Events è interessata alla finale contro la Russia? Dal punto di vista della comunicazione, quanto è meglio avere le russe piuttosto che le slovacche?
Sono interessato e l’ho già detto al presidente Binaghi. Ho delle perplessità sul fatto di giocare outdoor il 2-3 novembre. Se le giocatrici e la FIT dovessero scegliere così, dopo l’esperienza palermitana, presterei grande attenzione alla scelta della città e ai costi organizzativi. Se ci fosse un’amministrazione comunale disponibile a investire, soprattutto nell’allestimento dell’arena, si potrebbe prendere in considerazione l'idea. Viceversa, in una situazione come quella di Palermo, dove MCA si è fatta carico di tutti i costi organizzativi, sarebbe un’impresa ardua e da valutare con estrema attenzione. Se invece decidessero di giocare al coperto, Italia-Russia è un match di tutto rispetto. Oggi non sappiamo se ci sarà la Sharapova, ma certamente non c’è paragone rispetto alla Slovacchia. Credo sia un evento degno di una grande città, magari del centro-nord. Con la Slovacchia avremmo dovuto scegliere una città più piccola.

Capitolo Grande Sfida. Ci sono novità?
Entro pochissimi giorni, finalmente, spero di poter comunicare data e partecipanti. Ho avuto grandi difficoltà nel definire i contratti con i giocatori che intendiamo coinvolgere nel 2013. Ieri ho parlato con Binaghi: spero che La Grande Sfida possa essere organizzata insieme alla Federazione, in modo da diventare il Grande Evento di fine anno, una festa del tennis da realizzare insieme alla FIT. Credo che Milano possa rispondere alla grande per un evento del genere. Spero di avere la Federazione al mio fianco, perché potrebbe essere un’esperienza decisamente positiva per entrambi.

Riccardo Bisti – Ufficio Stampa